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cultura dell'immagine e della parola

Semplice e prezioso, come un haiku

Semplice e prezioso, come un haiku

I “rubacchiotti”, o “sgraffignotti” sono creature nate dalla penna della scrittrice inglese Mary Norton. Piccoli esseri dalle fattezze umane, vivono nelle case delle persone, tenendosi da quest’ultime bene alla larga e costrette, se viste, a cambiar casa per poter rimanere in vita.
Miyazaki, qui nelle vesti di sceneggiatore (la regia, infatti, è affidata a Hiromasa Yonebayashi, che riproduce in tutto e per tutto lo stile del maestro) recupera questa saga fantasy degli anni ‘50, che si mostra particolarmente congeniale a esaltare quelle che da sempre sono le tematiche alla base della sua poetica, sin dai tempi della serie Conan, il ragazzo del futuro.

L’amicizia tra l’umano Sho e la rubacchiotta Arrietty, amicizia tra “diversi” come sempre accade nelle storie di Miyazaki, è una forza pura e nobile, capace non solo di superare qualsiasi barriera ma anche in grado di semplici, straordinari momenti di eroismo.

Nello stile di vita di queste creature, che vivono nel rispetto dell’ambiente naturale, riutilizzando spesso gli oggetti che gli umani scarttano o dimenticano risiede la critica che da sempre il maestro muove contro il consumismo distruttivo e disumanizzante (quello stesso consumismo che porta i genitori di Chihiro a trasformarsi in porci nella Città incantata o gli esseri umani a sottostare all’abominio di Indastria in Conan.

Nella semplicità della trama (l’amicizia tra un ragazzo e una ragazza, apparentemente “diversi”) ritroviamo infine la capacità di Miyazaki di rendere il cinema d’animazione simile a un haiku, unendo alla semplice profondità dei concetti espressi la bellezza dei disegni e dei colori.
In Arrietty possiamo vedere con i nostri occhi gli ambienti piccoli, le casette di foglie e fiori che sembrano prese direttamente dai sogni dei bambini; le immagini emanano proprio la vividezza dei sogni, della pura fantasia, superando di gran lunga qualsiasi mirabolante evoluzione del 3D.

Ancora una volta, lo Studio Ghibli ci racconta una storia capace di farci sognare e di renderci partecipi, anche se solo brevemente, di quella saggezza di vita che solo ai bimbi e ai sognatori appartiene.

Curiosità
Il film ha vinto il Japanese Academy Award, uno dei premi più prestigiosi della cinematografia nipponica, come miglior film d’animazione del 2011.

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