La easy girl della West Coast
La fantasia di Will Gluck è già agli sgoccioli: non riesce proprio a spiccare il volo oltre la siepe del teen-movie glamour al femminile. Così è stato per Easy Girl (Easy A), in cui primeggiava la frizzante Emma Stone, così è in Amici di letto, dove la Stone compare in un cameo nei primi cinque minuti del film, mentre Mila Kunis le ruba la scena vestendo i panni della iperattiva e logorroica protagonista. Un ruolo che stravolge la visione di ragazza aggressiva e sensuale che ci aveva dato di lei Aronofsky in Il cigno nero (Black Swan, 2010).
Con Amici di letto, Gluck ci propina l’ennesima, moderna commedia romantica politically incorrect, che vede al centro una giovane donna che vuole dimostrare a se stessa che sesso e amore possono viaggiare su binari paralleli. Ovviamente, non sarà così: lo abbiamo, per altro, visto da poco in altri due film dello stesso filone, Amore e altri rimedi (Love and Other Drugs, 2010) e Amici, amanti e… (No Strings Attached, 2011). Amici di letto è giocato tutto su vertiginosi ritmi di montaggio e di dialogo che ci ricordano in più di un’occasione la precedente pellicola di Gluck e che pare abbiano come scopo quello di distrarre lo spettatore dalla ricerca di un senso che forse nemmeno c’è. La fotografia delle scene sembra uscita da una rivista di moda (non è un caso che Timberlake – Dylan venga assunto come caporedattore di GQ), mentre il tema dell’emancipazione femminile, apparentemente garantita dalla libertà sessuale e da un lavoro appagante come libero professionista (Jamie è un cacciatrice di teste), è trattato con superficialità. Tant’è vero che anche la rappresentazione della madre di Kunis – Jamie quale impenitente sessantottina è uno dei topoi del cinema di Gluck, che – poco furbescamente – sceglie di fare interpretare il ruolo a Patricia Clarkson, che già aveva impersonato lo stesso tipo di character nel film con Emma Stone (era la madre di Emma – Olive). Se Easy Girl riproduceva il meccanismo del pettegolezzo nella provincia californiana, Amici di letto sposta il proprio asse sulla Grande Mela come fucina di self-made men & women, di creatività inquadrata entro precise regole (vedi la scena del scenografico ballo di massa o “flash mob” in piazza) e di guerrilla advertising ai ritmi insostenibili della metropoli. A Timberlake il compito di sottolineare lo spaesamento di chi arriva a New York dalla sponda opposta degli Stati Uniti, quella più spontanea e liberamente fantasiosa (del resto si sa, “Hollywood è il paese dei sogni” e non a caso il film Pretty Woman viene citato proprio in apertura).
Se Easy Girl sfruttava il parallelismo con La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne, nella versione cinematografica di Victor Sjöstrom del 1926, Amici di letto si inventa una posticcia commedia romantica carica di stilemi del genere (con Jason Segel nella parte dell’innamorato) – commedia che per Kunis racchiude il modello di amore a cui aspirare, ma che dovrà mettere tra i sogni nel cassetto quando viene lasciata dall’ultimo boyfriend. Dire che Amici di letto sia una summa di tutti gli stereotipi non solo del genere romantic-comedy un po’ più che adolescenziale, ma anche di tutte le convenzioni culturali e dell’immaginario hollywoodiani, è poco. È evidente che il film ha in sé un’anima commerciale che si vende attraverso il ricorso a star amate dalle teenager: da Justin Timberlake, impegnato in qualche buffa esibizione canora a Jenna Elfman di Dharma & Greg, nei panni della sorella dell’ex pop-star. Will Gluck venderà anche bene al botteghino puntando sul pubblico delle teenager, ma non andrà molto lontano finché non si affrancherà da costruzioni ad hoc belle da vedere, ma povere di senso.
Curiosità
Nel film recitano anche Richars Jenkins (il padre di Dylan), che presto vedremo impegnato al fianco di Johnny Depp in The Rum Diary di Bruce Robinson e Woody Harrelson, il Mickey Knox di Assassini nati (Natural Born Killers, 1994) che in Amici di letto è il giornalista sportivo gay di GQ.
A cura di Valentina Vantellini
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