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Le nemiche della sposa

Le nemiche della sposa

L’ingannevolissimo trailer di Le amiche della sposa propone allo sventurato spettatore (o più verosimilmente alla sventurata spettatrice) la prospettiva di un paio d’ore di risate leggere tutte al femminile, dove tra numerosi imprevisti e qualche incomprensione, trionfa l’amicizia tra donne, sempre un po’ più complessa di quella maschile, capace di profondità e allegria.
Si scopre ben presto che dietro questo trailer quasi piacevole si nasconde un film che è tutto il contrario.

Innanzitutto la storia non si concentra sulle disavventure di sei giovani donne a un disorganizzato addio al nubilato, bensì si dilunga a raccontare le rivalità che nascono tra loro, tema non particolarmente originale. Ancora una volta vengono mostrate le difficoltà, tutte femminili, che le donne incontrano nel cercare di creare dei legami di amicizia. Sono tutte caratterialmente molto diverse tra loro, ma provano tutte gli stessi bassi sentimenti: invidia, antagonismo e desiderio di primeggiare. Sono insicure e spesso infelici, ma piuttosto che creare un gruppo compatto e aiutarsi godono nel vedere le altre soccombere.

Una volta digerita la delusione per essersi trovati di fronte a tradimento un film banale e tutto sommato non così esilarante come ci si aspettava, non è possibile nemmeno rilassarsi e godersi la commedia: gag e imprevisti si sviluppano tra volgarità e soluzioni comiche di bassissimo livello che sguazzano nel trash. I coinquilini di Annie rasentano la demenza. Le amiche si vomitano addosso. La sposa è presa da un attacco di diarrea nel mezzo della strada. Il pubblico in sala si chiede se non sia il caso di andarsene.

All’interno di questo marasma di tacchi a spillo e vestitini l’unico personaggio positivo è un uomo: il povero poliziotto che ha la malaugurata idea di innamorarsi di Annie, ma all’interno di questa dolcissima relazione la donna si trasforma da vittima in carnefice. Probabilmente la mano maschile che si nasconde dietro questo film ha preso spunto solo dalle sue stereotipate convinzioni sul mondo femminile.

Per non farsi ingannare dal trailer bisognerebbe soffermarsi sulla locandina: cinque donne dallo sguardo annoiato e l’aria sfatta. Grossomodo la stessa faccia degli spettatori al riaccendersi delle luci. Quantomeno di quelli rimasti in sala sino alla fine del film.

Curiosità
Il cast ha passato due settimane a provare improvvisando, e alcune di queste prove sono state poi inserite del montaggio finale del film.

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