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Il Pardo ruggisce ancora 2

La rappresentanza dei registi di Milano 55,1 cronaca di una settimana di passioniTra gli eventi locarnesi del weekend, quello che ha sicuramente più incuriosito la stampa italiana è stato sicuramente il passaggio Fuori Concorso di Milano 55,1 cronaca di una settimana di passioni a cura di Luca Mosso e Bruno Oliviero. Ovvero un documentario collettivo (oltre 50 i filmaker coinvolti) sulle due settimane di campagna elettorale tra il primo turno delle ultime elezioni amministrative meneghine e la vittoria al ballottaggio di Giuliano Pisapia.

Il progetto, nato a poche ore dal sorprendente esito elettorale che ha visto un’enorme partecipazione emotiva da parte della città, che si prefiggeva di raccontare il cambiamento. Luca Mosso e Bruno Oliviero hanno infatti chiamato a raccolta molti registi e filmaker milanesi «che stimiamo per il loro lavoro» proprio per documentare un momento storico che dimostrava di essere significativo, con l’intento di raccogliere varie spigolature e punti di vista, sui cambiamenti in atto: della città, delle persone, della politica.

Delle oltre 100 ore di materiale, i due curatori hanno presentato a Locarno una versione, ancora work in progress ma già ben delineata, di circa un’ora e mezzo in cui i personaggi principali sono i due outsiders della competizione elettorale: Stefano Boeri, lo sconfitto alle primarie del Pd, e Stefano Salvini, capolista della Lega e spesso critico nei confronti dell’amministrazione Moratti. Il risultato non è quindi “il film di Pisapia” come ingiustamente riportato da alcuni organi di stampa, ma il tentativo di raccontare un evento locale, ma di portata ben più ampia, attraverso sguardi laterali. Ci sono così le conversazioni nei salotti, nei mercati, gli interventi pubblici dei candidati, il pensiero di Gabriele Basilico sul cambiamento della città, la redazione del Corriere della Sera (imperdibile) e, nel segmento forse più toccate, la prima volta al voto di una ragazza nata italiana, ma diventata cittadina del nostro paese solo dopo alcuni anni di attesa burocratica.

Quello che manca, soprattutto agli occhi di chi quella settimana l’ha vissuta con grande passione, è il fermento dell’uomo comune. Non ci sono le onnipresenti battute di quei giorni nei bar, sugli autobus, negli ascensori degli uffici. E non c’è la Rete, se non lateralmente grazie all’intervento di Matteo Bordone che racconta l’affaire Sucate. Resta la differenza di approccio tra il colto architetto Boeri e il deejay e uomo della strada Salvini, in un doppio profilo di estrema veridicità, nel bene e nel male. Resta soprattutto la lezione sull’importanza del punto di vista, dell’angolazione, dello stile, del tono. Tutte componenti essenziali per costruire un racconto.

Tra i filmaker che hanno partecipato Marina Spada, Bruno Bigoni, Mirko Locatelli, Giacomo Gatti, Giovanni Maderna, Paola Piacenza e (perdonerete l’orgoglio hideouttiano) il nostro Carlo Prevosti. Tutti hanno lavorato a titolo gratuito, anticipando le spese per la postproduzione. Per sostenere il progetto, che ha ancora bisogno di qualche ritocco prima della presentazione al Milano Film Festival, è possibile acquistare delle quote del film sul sito Milano 30 Maggio o Produzioni dal basso.

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