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Carne scaduta

Carne scaduta

Ogni tanto, anzi, purtroppo, di rado, la distribuzione italiana compie dei piccoli miracoli, facendo uscire in sala film indipendenti provenienti dai più svariati angoli del mondo. È questo il caso di [italiac]In The Market (idem, 2009) prodotto nostrano realizzato nel 2009 ma (finalmente?) arrivato in sala solo adesso. Ora però bisogna chiedersi: perché si è deciso di distribuire un film così, scusate l’ardire, banale e brutto e non invece altre opere più riuscite? Il film di Lorenzo Lombardi infatti ha ben poco di salvabile, oltre al fatto che mesi fa era già uscito nel mercato home video. 88 minuti di pellicola dei quali i primi sessanta risultano completamente inutili ai fini narrativi e odiosi ai fini visivi. Gli attori sembrano usciti dalle peggiori telenovela televisive, il copione non regge minimamente il gioco facendo solo ingordigia di citazioni. Tarantino viene esplicitato all’ennesima potenza, sia cercando di imitarne (sacrilegio!!!) i dialoghi, sia facendo scorrere un suo film in televisione (Death Proof. A prova di morte) e persino ricorrendo ad una canzone presente in Le Iene (Reservoir Dogs, 1992). Ma il genere della pellicola è horror, e dunque come non menzionare Eli Roth e il suo Hostel (idem, 2005)?

Ed ecco allora che viene finalmente introdotta la figura del cattivo, un sorprendente Ottaviano Blitch, l’unico che riesce a dare un minimo di brio al proprio personaggio, nonostante le brutte battute che il copione prevede persino per lui: un macellaio psicopatico che sviscera le sue vittime per servirle l’indomani al bancone della carne. L’ultima mezz’ora di film, quella più horror, è troppo sbrigativa ma comunque ben realizzata per essere un film indipendente: i trucchi rendono eccome! Allora viene da domandarsi perché il regista non abbia preferito il formato del medio/cortometraggio prima di approdare in maniera così brusca, inesperta e per nulla convincente sul grande schermo.

Riuscire a diventare registi in Italia è ormai difficilissimo dunque lungi da noi smorzare l’entusiasmo dei giovani che sognano tale traguardo. Però è necessario rendersi conto che chi si espone al grande pubblico corra dei rischi, come per esempio sorbirsi sonore critiche (e qui ce ne sono state molte). Con questo auguriamo di cuore una lunga carriera a Lorenzo Lombardi, invitandolo però ad avere più attenzione le prossime volte anche perché sicuramente alla fine dei conti il danno più grande si ritorcerà contro di lui.

Curiosità: Ottaviano Blitch, voce di Virgin Radio, al cinema sembra ormai abbonato a ruoli horror. Era infatti nel cast di Shadow di Federico Zampaglione.

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