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cultura dell'immagine e della parola

Joan as a Police Woman – The Magic

Titolo: The Magic
Album: The Deep Field
Anno: 2011
Artista: Joan as Police Woman
Regia: Ben Reed

Guarda il video di The Magic

Già dal nome Joan as Police Woman si pone come un ibrido tra l’uomo e la donna. Un nome colmo di ambiguità: i panni della poliziotta sono inequivocabilmente maschili e, al tempo stesso, maliziosamente femminili. A differenza di tante front woman dell’indie rock che fanno della propria femminilità il vero punto di forza, Joan usa il proprio corpo come un elemento neutro da declinare al maschile o al femminile, a seconda dei casi, oppure da mantenere asettico, come accade nel video Start Of My Heart, in cui solo il viso e le spalle si stagliano sul fondo bianco.

The Magic è l’ennesima descrizione/interpretazione del rapporto tra uomo e donna, tra il maschile e il femminile: nella dimensione domestica una donna-regina si circonda di fuchi-schiavi che si sottomettono ai suoi capricci: simulano la finzione del viaggio, stanno in bagno, appendono pesci alle pareti. I corpi della rappresentazione sono i classici stereotipi della società dell’immagine: quello femminile, bellissimo e adagiato mollemente sul letto; quello maschile, ridotto a un puro fascio di muscoli pompato e anabolizzato, enfatizzato davanti alla macchina da presa come un vero trofeo da esibire. Sono gli elementi domestici a ricordare la malattia in cui la casa è immersa: le piante grasse sottovuoto sul divano di casa e la nebbia da freezer che aleggia nell’aria stanno a simboleggiare la morte della coppia e dell’amore. Il simbolismo si esaspera con i pesci morti: appesi alle pareti come se fossero dei quadri o maneggiati dai culturisti come dei manubri da palestra, quei corpi morti argentati dallo sguardo fisso non fanno che ricordare facili associazioni freudiane ridotte al loro aspetto più ridicolo.

L’essenza della mascolinità diventa un corpo morto, superfluo perché privo di amore, elemento chiave nei rapporti di egemonia tra uomo e donna. Il ritratto dei due sessi converge nelle fotografie scattate su pannello fisso: ancora muscoli anabolizzati da una parte; dall’altra, una valchiria-cupido che preferisce un pesce morto alla freccia dell’amore (o della morte). È la completa affermazione dell’essenza femminile sul mondo: la donna vincente è solitaria, dominatrice e spietata, alla ricerca della magia dentro di sè. And all it reads is, I am fine, I am divine/ But there is a wild side going on behind the sign.

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