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cultura dell'immagine e della parola

Un falso mondo

Un falso mondo

Silvio Muccino torna a dirigere se stesso in un film nel quale interpreta Andrea, un giovane benestante e annoiato dalla vita. Insieme a lui Isabella Ragonese, nella parte della fidanzata bulimica Lidia, il piccolo Micheal Rainey jr., che interpreta il fratello africano di Andrea, e infine per qualche battuta Maya Sansa, che però rimane legata alle scene girate in Kenya. Le immagini iniziali, girate in un appartamento romano, presentano un ritmo sincopato, dato da tagli repentini e giochi di luce, che finisce per infastidire a causa della rapidità nella successione delle immagini, ma che probabilmente è voluta per cercare di portare alla luce la confusione del protagonista. Altrettanto da mal di mare è la scelta di utilizzare la macchina a mano quando Andrea va in Africa per ritrovare il padre in punto di morte: le immagini sono fotografate con colori gialli e saturi, ma l’abuso della camera a mano è evidente.

La sceneggiatura stenta sin dall’inizio, con un incipit fatto di frasi banali e poco profonde, con personaggi caratterizzati in maniera superficiale e senza nulla di originale. L’unico ruolo a salvarsi è quello del bambino: Charlie nei dialoghi si trova a suo agio e porta una vena di sano umorismo. Muccino non ha di certo la recitazione da palco della Ragonese, e non spicca sulla scena. Anche la scenografia, sebbene ben ricostruita, è troppo ostentata, come nella caratterizzazione dell’ambiente della madre di Andrea, una donna algida e senza sentimenti che è sempre inquadrata su sfondi “aristocratici” di ville d’altri tempi. Isabella Ragonese mantiene la sua abilità nella recitazione, ma è comunque inserita in un ruolo che ha pochi spunti per lasciarle lo spazio necessario a distinguersi. Le musiche, suonate dalla filarmonica di Praga (che ultimamente aveva eseguito la colonna sonora di un altro film italiano, La donna della mia vita), si adattano bene al ritmo delle scene, e sono affiancate ad altri generi, tra cui un pezzo famosissimo di Bruce Springsteen (Secret Garden).

Anche se forse meglio riuscito del precedente Parlami d’amore, il nuovo film di Muccino Jr. non riesce insomma a convincere un pubblico che su di lui continua (anche giustamente) ad avere molti pregiudizi, nonostante da tempo ormai abbia anche nella recitazione migliorato le sue qualità e perso la fastidiosa zeppola, che l’aveva fatto conoscere ai tempi di Come te nessuno mai.

Curiosità
Questa nuova storia, che Muccino ha scritto insieme a Carla Vangelista, con la quale aveva pubblicato il libro su Parlami d’amore, era già un romanzo pubblicato nel 2009 e ha portato anche a un libro per bambini, con protagonista il pupazzo di Charlie, Fishandchips, venduto per raccogliere fondi destinati alla costruzione di un reparto di maternità al Neema Hospital di Nairobi.

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