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cultura dell'immagine e della parola

Blu
Big Bang Big Boom

Titolo: Big Bang Big Boom
Anno: 2010
Regista: Blu
Musica: Andrea Martignoni

Per una volta su Hideout non ci occupiamo di un videoclip strettamente musicale, ma di un breve film di animazione prodotto in Italia.

La quinta edizione di Anim’est, il Festival Internazionale del Cinema d’Animazione, tenutosi a Bucharest dall’8 al 17 ottobre 2010, è stato vinto dal “misterioso” animatore italiano noto sotto lo pseudonimo di Blu. Scrivo misterioso tra virgolette perché, pur essendo uno dei nomi più conosciuti nel panorama della street art italiana ed europea e pur essendo i suoi video tra i più cliccati su youtube, della biografia di questo geniale artista (mi si conceda questa espressione ormai caduta in disuso) si sa davvero molto poco, così come troppo poca è stata l’attenzione mediatica e critica nei confronti delle sue opere. Il background da cui Blu parte è quello della graffiti art, che tanta polemica e dibattiti suscita sia a livello storico-artistico che per quel che riguarda le amministrazioni comunali. Di questa forma d’espressione, l’animatore esalta la straordinaria vivacità e semplificazione espressiva del tratto, unite ad un impatto comunicativo immediato.

Big Bang Big Boom, cortometraggio in stop motion costato al suo autore ben quattro anni di lavoro, è un vero tour de force sia tecnico che visivo (la giuria ha parlato di monumentalità dell’esecuzione), esaltazione della creatività allo stato puro. Il video parte con una serie di gocce di pittura bianca che si uniscono, si fondono sino a formare una palla di energia che esplode. È proprio da questa esplosione che la storia ha inizio, storia da non intendersi come un susseguirsi di scene aderenti ad un plot, bensì da riferirsi ad una serie di immagini che si formano una dalle forme dell’altra. Le forme, nelle animazioni di Blu, sono costantemente metaforizzanti, mai stabili, quasi che i suoi pianeti, i suoi dinosauri, i suoi uomini siano costantemente sottoposti ad un processo evolutivo. Ma anche la storia, quella con la S maiuscola, ha spazio in questo breve film: ecco dunque susseguirsi uno dietro l’altro diverse specie di dinosauri, in una lotta costante dove il più forte mangia il più debole, spazzati via a loro volta da una grande bolla di colore rosso; ecco comparire la scimmia da cui avrà origine l’uomo, e da cui si originano altri uomini, ognuno dei quali indossa un’arma diversa, dalla clava al bazooka, e che si uccideranno a vicenda. Le tematiche antimilitariste e ambientaliste sono costantemente affrontate da Blu e questi uomini che conducono loro stessi verso l’autodistruzione sono resi in modo particolarmente efficace grazie al supporto utilizzato dal disegnatore, ovvero la città, che nelle sue mani diventa una gigantesca tela da coprire con il colore, su cui nuotano polpi giganti e camminano strani robot. La città industriale, quella delle vecchie fabbriche abbandonate, delle cisterne arrugginite, è lo sfondo prediletto dall’animatore che, se da un lato, con i suoi graffiti, costringe i detrattori di questo genere a fare i conti con una forma d’arte capace di portare fantasia e colore in contesti esteticamente degradati; dall’altro fa diventare la degradazione, la bruttezza delle città industriali simbolo di un mondo hobbesianamente inteso, dove questi mostri all’apparenza simpatici e divertenti possono divenire crudeli e dove il più divertente e, allo stesso tempo, il più crudele di tutti è proprio l’uomo.

Al di là delle tematiche affrontate, tematiche che l’animazione indipendente ha sottratto all’arte, ormai chiusa in un solipsistico dialogo con se stessa e pochi eletti, ciò che rende incredibili le opere di Blu, e Big Bang Big Boom in particolare, è l’inesauribile creatività ed inventiva, la capacità di divertire e, allo stesso tempo, di comunicare messaggi ben più profondi. La giuria dell’Anim’est ha sottolineato che è il puro piacere della creazione ciò che maggiormente di evince guardando questo video e davvero non si sarebbe potuta utilizzare una definizione migliore in riferimento all’opera di questa geniale animatore, che sin dai suoi esordi ha sempre attinto a piene mani al mondo della creatività e dell’immaginazione.

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