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cultura dell'immagine e della parola

L’altra Venezia:
Taymor

Una scena di La tempestaNell’ultimo giorno di Mostra, a poche ore dal Leone d’Oro, viene presentato fuori concorso il film di chiusura di quest’anno, The Tempest, della regista – artista Julie Taymor. Trasposizione cinematografica dell’opera omonima di Shakespeare (nel 400° anniversario), rivisitata oggi in maniera assolutamente creativa, sia dalla regista, che da Helen Mirren nella parte di Prospera.

La Taymor, che aveva già proposto a teatro il medesimo spettacolo (poi trasmesso in televisione) si cimenta, dopo Titus, ancora con un lavoro (il penultimo e forse uno dei più complessi da rappresentare) tratto dallo scrittore e drammaturgo inglese. La novità principale sta però nel personaggio di Prospera, in originale maschile, dando quindi una visione completamente al femminile (ma non meno brutale) che rivoluziona in parte la storia originale. Dopo il grande successo di Across The Universe, un nuovo lavoro ambizioso e sofisticato (girato su un’isola), apparentemente difficile da seguire (nei dialoghi), ma che sa trovare gradualmente un suo ritmo espressivo, grazie ai tanti cambi di rotta e di effetti innovativi che la Taymor introduce.

Oltre all’ottima Mirren, buon cast, da Chris Cooper a Djimon Hounsou, da Alfred Molina a David Strathairn. “L’idea di girare su un’ isola – dice la regista – è perché crea rigurgito, è un paesaggio della mente, un qualcosa in più insieme a tutti i personaggi. Riguardo a The Tempest è una storia di cui mi sono innamorata fin da giovane, quindi volevo a tutti i costi portarla sullo schermo”.

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