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cultura dell'immagine e della parola

Venezia, i film:
Noi credevamo

Toni Servillo in Noi credevamoTerzo film italiano in concorso con Mario Martone e il suo annunciato (e in parte già preventivamente celebrato) Noi credevamo.

Tre ore e mezza circa di ricostruzione storica sul Risorgimento Italiano (dal 1820 al 1872) e su alcuni dei suoi protagonisti rivoluzionari, Domenico su tutti (l’ottimo Luigi Lo Cascio), e altri personaggi chiave, da Giuseppe Mazzini (Toni Servillo) a Francesco Crispi (Luca Zingaretti), da Cristina di Belgiojoso (interpretata da Francesca Inaudi e Anna Bonaiuto) a Carlo Poerio (Renato Carpentieri), analizzandone nel complesso quattro momenti storici fondamentali.

“Non è un film ideologico, anzi – commenta il regista – Abbiamo cercato, anche grazie ai documenti in nostro possesso, di essere i più vicini possibili in dialoghi e racconti”. Dopo il debutto col botto, proprio a Venezia, di Morte di un matematico napoletano (Premio Speciale della Giuria nel 1992), Martone potrebbe dire la sua, per un lavoro, che nella sua monumentalità, pecca però in certi aspetti di approccio formale e di linguaggio, più televisivi che cinematografici. I dubbi sul film ci sono e rimangono, anche se la regia, per quello fatto, sarebbe da premiare.

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