hideout

cultura dell'immagine e della parola

L’altra Venezia:
Placido

Kim Rossi Stewart in VallanzascaArriva oggi alla Mostra il film più discusso e criticato, ancor prima che il Festival cominciasse (e in parte anche atteso dalla stampa italiana) Vallanzasca – Gli angeli del male di Michele Placido (presentato, per volontà dello stesso regista, fuori concorso). Il film cerca di dire e spiegare (quasi tutto) sul personaggio Renato Vallanzasca, criminale milanese e rapinatore simbolo, tra gli anni Settanta e Ottanta, e sulla sua cosiddetta banda della Comasina.

Michele Placido, che già in Romanzo Criminale, si era spinto alla “sua” (peraltro ottima) analisi della Banda della Magliana, qui si spinge più avanti. Vallanzasca, eroe negativo di uno dei periodi più tragici italiani, da sempre personaggio di grande fascino e interesse (non solo per la sua avvenenza giovanile, ma soprattutto per i suoi modi di duro) era una sfida. Ampiamente vinta. Dall’infanzia al riformatorio, dalle prime rapine a re indiscusso della criminalità, fino ai processi, le evasioni, i morti ammazzati, le condanne. Il film ruota tutto sul “bel Renè” interpretato da uno strepitoso Kim Rossi Stuart (accento milanese perfetto) ma anche su una polizia (quella di allora) troppo sprovveduta e naif.

È un film contro e non pro Vallanzasca, questo va sottolineato, anche se polemiche (quelle soprattutto dei parenti delle vittime) di questi giorni sono più che giustificate. Questa volta Placido sa raccontare bene, lucidamente, senza invadere sgangheratamente periodi e situazioni (come fatto con Il grande sogno). Rossi Stuart invece completa l’opera. Due ore di buon cinema e riflessione.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»