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Intervista a Lloyd Kaufman – Parte 3

La terza parte della nostra intervista a Lloyd Kaufman, il fondatore della Troma. Questa volta si parla di Uwe Boll e Rupert Murdoch.

Vuk Radic: A proposito di soldi – e visto che prima hai parlato di arte – cosa ne pensi del lavoro di Uwe Boll?

Lloyd Kaufman: Mi piace! Perchè Uwe Boll ha salvato un cane che stava annegando, e quindi penso sia un grande eroe. Non mangio carne, non mangio pollo, e non mangio pesce, perché mi spiace per gli animali. Ed Uwe Boll è saltato in acqua ed ha salvato un cane.

VR: I suoi film sono considerati molto brutti. Dai critici, intendo. Alcuni mi sono piaciuti…

LK: Penso che siano brutti, a parte Postal. Penso che abbia detto di voler fare qualcosa alla Troma. Ma aveva un budget molto più alto…

VR: È qui che volevo arrivare. Uwe Boll ha messo su una compagnia, i suoi film sono prodotti che vengono da una corporation, anche se piccola, e sono finanziati dalle banche. Insomma, dov’è la linea di sacrificio per l’arte? Lui lo sa che farà un brutto film, perchè sta girando tre film insieme a Zagabria in una volta sola, per dieci milioni di dollari. E dice “Sì, lo so che due di quei film faranno cagare, ma almeno uno venderà un casino su DVD.” Quindi accetta il denaro capitalista e sacrifica la propria arte, ma non è che si prenda, non so, cento milioni di dollari, si becca quello che potresti tirare su tu se volessi. Probabilmente potresti mettere su quel budget.

LK: Sì, è che non voglio lavorare in quel modo. Ho avuto una bella vita, ho avuto le mie bambine, sono state alle migliori scuole, vivo in un bel quartiere. Non ho bisogno di molto. Quindi preferisco avere libertà artistica e fare un po’ il cagacazzo, provare a fare la differenza. Mia moglie lo dice sempre ai nostri figli: “provate a fare la differenza in qualche modo”. Sono anche il presidente della Independent Film and Television Alliance, che è l’associazione delle compagnie cinematografiche indipendenti, e la compagnia di Uwe Boll è un membro dell’associazione.

VR: Sono tutte compagnie veramente indipendenti?

LK: Fanno film indipendenti. I film indipendenti sono definiti come film finanziati indipendentemente, fuori dai maggiori studios. Alcuni, tipo Twilight, sono quasi major, ma finanziate in modo indipendente. E quindi alcuni di quei film, tipo Million Dollar Baby, che ha diretto Clint Eastwood, sono distribuiti dai maggiori studios ma sono finanziati da indipendenti. Ma la maggior parte dei nostri membri sono più piccoli della Troma, quindi ci stiamo unendo e ci stiamo coalizzando. Io sono stato eletto, ma non mi pagano, non ho un salario. Però c’è uno staff che viene pagato, e io mi sono fatto eleggere per combattere contro Rupert Murdoch e il cartello che controlla i media di tutto il mondo. E a Washington ci stiamo coalizzando per far mandare in onda più film indipendenti in televisione.

VR: Qual è il tuo piano per combattere Rupert Murdoch? Come lo combatti l’uomo più potente nell’industria dei media?

LK: Beh, al momento (marzo 2010, NdT) Comcast ed NBC Universal si vogliono unire, ci stanno provando, ma hanno bisogno dell’approvazione del governo degli Stati Uniti. Noi attraverso la nostra lobby siamo stati in grado di testimoniare al Congresso, e il Congresso ha detto a Comcast e NBC “Dovete incontrarvi con la lFTA”. E quindi settimana prossima, il 25 marzo, vado a parlare col presidente della Comcast ed un responsabile di NBC Universal. E quella gente non parlerebbe mai con la IFTA. Per due anni abbiamo scritto a tutti i capi degli studios dicendo “non è giusto che i film indipendenti non vengano mostrati in televisione, ci state escludendo e vogliamo parlare con voi”. Ci hanno ignorati, ma adesso stiamo a Washington e all’improvviso ci chiedono di incontrarli. Quindi, sapete, dobbiamo combattere contro questa gente, fare una differenza. È un po’ come Don Quixote, fino a un certo punto. Sono d’accordo con te, probabilmente non abbiamo speranze, ma per me o combatti o muori. La maggior parte della gente che sta dietro al cinema indipendente è composta da uomini d’affari (nella maggior parte uomini d’affari ebrei, almeno negli Stati Uniti), e loro non vogliono combattere. Vogliono campare sulle briciole che cadono dal tavolo di Rupert Murdoch, e hanno paura che se combattiamo forse quelle briciole non ce le daranno più. E io dico invece che quelle briciole non sono abbastanza e che dobbiamo lottare, e ci sono un sacco di giovani in giro per il mondo che sono molto delusi dal fatto che non riescono a godere della diversità dell’arte, e che sono governati dall’arte scelta da Exxon Oil per la televisione pubblica, o dall’arte selezionata da alcuni musei molto istituzionali a New York. E vogliono supportare l’arte indipendente non solo con i film, ma con il teatro, la pittura, pure il dentifricio. L’arte indipendente e il commercio sono stati davvero strangolati durante gli anni di Clinton.

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