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cultura dell'immagine e della parola

Vampire Weekend
Cousins

Canzone: Cousins
Regia: Garth Jennings
Album: Contra
Artista: Vampire Weekend
Anno: 2010

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Cousins si aggiunge alla lista delle produzioni targate Hammer & Tongs, portando a due, dopo A-Punk del 2008, le collaborazioni di Garth Jennings con il gruppo newyorchese che sta sbaragliando le classifiche d’oltreoceano.

“Presto realizzi che un buon lavoro arriva quando ami veramente l’artista – risponde il regista Garth Jennings ad un giornalista di Pitchfork quando gli chiede del suo primo approccio ai Vampire Weekend – Non c’è alcun verso di fare un video con una band che non ti piace”. E lui li ama veramente, basta vedere Cousins, un videoclip a bassissimo budget piacevole alle orecchie e alla vista quanto una fiera con striscioni, tamburi e coriandoli che fluttuano alla luce del giorno. Un giorno di festa, la sensazione che evapora da questo secondo lavoro è un trip di evasione e giocosità, una perdita della percezione temporale, il labirintico universo fuori dell’ordinario. Un senso di straniamento che non risparmia anche lo spettatore del videoclip, agganciato dal genio di Garth Jennings e dall’atmosfera divertita in cui i Vampire Weekend sanno ampiamente muoversi con un tocco di autoironia.

Il video, ambientato in Cortlandt Alley, da qualche parte nella Chinatown di Manhattan, mette in scena la versione lineare di un loop, il frenetico avanzare e rientrare di un carrello su due binari posizionati a terra, il cui viaggio viene interrotto e ripreso da un montaggio coincidente con il metraggio ritmico del brano. Sopra e attorno al dolly si alternano Ezra Koenig e gli altri tre membri della band in una giocosa messa in scena: tamburi, cocktail e campane, e in fondo alla strada un bersaglio appeso che non viene mai colpito. Cousins suona come il manifesto di una generazione desiderosa di divertirsi, di scoprirsi e suonare a perdifiato, di fare casino e festeggiare per essersi ritrovati, ma con uno messaggio di fondo metaforico. Ecco dunque il senso di un carrello che va e torna, un’insieme di riflessioni sul da dove veniamo e dove vogliamo spingerci, quel bersaglio verso cui ci invitano a seguirli: è una linea sempre in esecuzione, quella dei cugini, quella delle generazioni che si susseguono, quella di un atto sessuale. Questa cultura, proprio questa ultima, che si snoda lungo le pareti dei graffiti e scopre se stessa attraverso i colori è chiamata a raccogliersi, You and your cousins, I can feel it coming.

Sessanta take e un montaggio rapido, Jennings aggiunge alla sua ricchissima esperienza di videomaker un lavoro apparentemente leggero, meno costruito di una faticosa avventura di un cartone del latte (Coffee&TV dei Blur), meno motion graphic di un’evoluzione umana (Right Here Right Now, Fatboy Slim), meno puppet art anche rispetto al precedente A-Punk (e Pumping on your stereo dei Supergrass). Ed è forse proprio questa l’idea che aderisce con maggiore pressione al sound Upper Side dei Vampire Weekend, quella di un’arte graffiante che rafforzi lo spirito.

If your art life is gritty you’ll be toasting my health

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