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Non lo conosci, Al

Non lo conosci, Al

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Che Al Pacino sia uno dei più grandi attori viventi, è una verità oggettiva. Che negli ultimi quindici anni abbia avuto pochi ruoli davvero interessanti, è altrettanto vero. Arrivato a settanta candeline, a due anni dal suo ultimo film (l’ennesimo thriller, Sfida senza regole), Pacino torna invece nuovamente a mostrare la sua enorme bravura. E lo fa non sul grande schermo, ma in televisione, grazie a una nuova grande produzione della HBO, la tv via cavo americana che si sta sempre più specializzando in film per la tv di qualità. Al Pacino è davvero impressionante nella parte di Jack Kevorkian: finalmente senza una pistola in mano, recita incanutito e invecchiato e la sua voce quasi irriconoscibile sembra veramente quella del dottor morte.

Ma You Don’t Know Jack non è solo una grande prova di Pacino. È un film in grado di raccontare un tema delicato come quello dell’eutanasia senza prendere posizioni predeterminate (anche se, come spesso accade nei biopic, si finisce per trovare Kervorkian simpatico), facendo sorridere e commuovere lo spettatore e lasciando una serie di domande, giustamente, senza risposta. Barry Levinson, un regista che ci ha abituato ad alti e bassi (cinque nomination e un Oscar vinto, ma anche clamorosi flop come Toys o L’invidia del mio miglior amico), torna a raccontare, come aveva fatto in Rain Man, la storia di un personaggio difficile, confidando nella bravura dell’attore e costruendogli attorno una storia solida e ben girata. La bizzarria di Kevorkian era così evidente nella realtà (per i quadri grotteschi esposti nelle sue mostre, per la gogna – reale – che si portava nei tribunali in cui si difendeva da solo, gli scioperi della fame in carcere) che al regista è bastato riportare ciò che avveniva, come in una sorte di docudrama, per rendere più avvincente una storia che già lo era per la sua tematica principale.

Peccato che ben difficilmente i film della HBO riescano ad arrivare sui nostri schermi (al limite, in pochi casi, lo fanno su quelli piccoli della tv satellitare). Esempi come You Don’T Know Jack, o tanto per citare gli ultimi film prodotti, Temple Grandin (sulla vita della scienziata autistica del titolo, con Claire Danes e David Strathairn) e Grey Gardens, (vincitore di 2 Golden Globes e 6 Emmy, con Drew Barrymore e Jessica Lange), meriterebbero ben altro pubblico, anche in Italia.

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