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La notte dei pazzi viventi

La notte dei pazzi viventi

I film girati da George Romero subito dopo il suo strepitoso esordio di La notte dei morti viventi non sono sicuramente tra i suoi migliori. È così per There’s Always Vanilla, La stagione della strega, e anche per La città verrà distrutta all’alba, che uscì negli Usa nel 1973 con il titolo The Crazies. I pazzi del titolo non erano molto lontani dal concetto di zombie tanto caro al regista di New York, e anche il budget del film non era certamente distante da quello di Night of the Living Dead: ne venne fuori un film riuscito solo a metà e senza le idee geniali che Romero ritroverà nei lavori successivi. Partendo da questo materiale, Breck Eisner, già autore del discreto thriller Thoughtcrimes – Nella mente del crimine (2003) e dell’inutile action comedy Sahara (2005), ha fatto il suo lavoro tirando fuori un horror discreto, senza particolari spunti ma nemmeno troppo becero, come francamente si poteva ipotizzare.

Rispetto a Romero, Eisner elimina completamente il punto di vista dei militari, rendendo la caccia all’uomo che è al centro del film meno intrisa di elementi politici (nel ’73 era chiaro il riferimento alla guerra in Vietnam), ma più carica di tensione. Il regista, più che un horror, ha infatti voluto girare un film di atmosfera, in cui il peso maggiore doveva essere dato alle atmosfere e alle caratterizzazioni, non scontate, dei personaggi, piuttosto che agli stilemi del genere. Purtroppo Eisner non è riuscito completamente nel suo intento (come aveva fatto, ad esempio, Rob Zombie in La casa del diavolo) e così La città verrà distrutta all’alba a volte finisce in quegli stereotipi horror che, forse, cercava di evitare. D’altra parte i “pazzi” a ben vedere non sono altro che dei morti viventi con un po’ più di intelletto, e sono davvero in pochi gli autori a essere in grado di realizzare un film sugli zombie davvero innovativo (negli ultimi dieci anni, escludendo le commedie, forse solo Danny Boyle).

Consideriamo quindi La città verrà distrutta all’alba per quello che è: un film di genere, con i più classici difetti di un film di questo tipo (sceneggiatura prevedibile, credibilità spesso ai minimi livelli), ma anche con i suoi pregi: tanta tensione, qualche arto mozzato e novanta minuti attaccati alla poltrona del cinema.

Curiosità
George Romero ha partecipato al film in qualità di produttore esecutivo, e ha molto apprezzato l’opera di Eisner, definendola una “vera reinterpretazione”.

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