Una nuova chance nel circo
Il film sarà proiettato martedi 16 marzo alle ore 21.30 nel corso della rassegna I Dispersi Doc, presso l’Associazione La Scheggia, in via Dolomiti 11 a Milano.
Non vive negli applausi, nelle folle impazzite e nelle standing ovation. Non lo troverete ai primi posti delle classifiche di vendita e nemmeno nell’alta rotazione delle radio e delle tv musicali. Il senso del rock – perché il rock, a differenza di quasi tutto quello che incontrerete nella vita, un senso ce l’ha – vive altrove: sta nella passione, nell’attaccamento alla propria band, nell’ostinato desiderio di gloria che ti fa impugnare la chitarra anche se hai cinquant’anni e il locale è vuoto. Il senso del rock sta tutto negli occhi di Lips e Robbo, voce e batteria degli Anvil, la meteora canadese che ha incendiato il cielo giusto il tempo di due album agli inizi degli anni Ottanta, prima di sparire dagli schermi di tutti i radar per quasi trent’anni.
Se siete appassionati di hard rock, è probabile che i primi minuti del film diretto dall’ex-roadie Sasha Gervasi vi facciano strabuzzare gli occhi e pensare a uno scherzo. Slash, Tom Araya, Lemmy! Eccoli tutti lì, uno dietro l’altro, impegnati a magnificare una band mai sentita prima. Che sia un mockumentary? Forse un ideale remake di This is Spinal Tap? Niente di tutto questo. Si tratta davvero di un documentario: gli Anvil sono esistiti ed esistono tuttora. La loro vicenda, per quanto incredibile, è reale. Hanno assaggiato il successo, lo hanno perso, eppure non si sono arresi. Le loro vite sono un disastro, ma non hanno appeso gli strumenti al chiodo. Nonostante tutto sono in partenza per un nuovo tour europeo organizzato da un’amica. Anche se nessuno è interessato a pubblicarlo, loro incideranno comunque un nuovo disco, a costo di dover aprire una nuova ipoteca sulla casa.
Anvil! The Story of Anvil è un lavoro potente. Lo è perché attraverso il linguaggio filmico trasforma una vicenda privata in un fatto emblematico, qualcosa che riguarda tutti e che tutti possono comprendere. Lips e Robbo sono più di due musicisti in crisi, sono l’incarnazione di quella parte di noi che sopravvive alle mortificazioni senza smettere di sognare. E il rock, ancora prima che musica, è una metafora della vita, con le sue meraviglie e le sue ingiustizie. Non stupisce quindi che il documentario di Gervasi abbia ottenuto plausi unanimi tanto dal grande pubblico web (su Rotten Tomatoes il film ha raggiunto un rank elevatissimo), quanto dagli addetti ai lavori (Michael Moore in primis) e dai critici festivalieri. Un’accoglienza non sufficiente a farlo distribuire in Italia, ma capace comunque di riportare gli Anvil in auge nel grande circo della musica, offrendo loro la tanto agognata “seconda chance” concretizzatasi in un’apparizione tv da Conan O’Brien e in una serata da spalla a AC/DC e Saxon. A dimostrazione del fatto che, almeno una volta ogni tanto, anche le storie vere possono avere un lieto fine.
A cura di Marco Valsecchi
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