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cultura dell'immagine e della parola

Green! Agire per un mondo sostenibile – Gli esempi

Vediamo due casi di comunicazione green.

ENI
L’input è una bella campagna stampa, con immagini di grandi paesaggi aperti e un claim tanto elegante quanto propositivo: “Immaginiamo un futuro dove sia l’uomo a prendersi cura della terra”. Si tratta di un copy che, a metà tra l’evocazione e la chiamata alla partecipazione, non lascia spazio all’indecisione. Mi collego al sito (30 percento) dove trovo un ampio approfondimento sulla sostenibilità, le energie biocompatibili, il risparmio energetico, la ricerca. Vale la pena guardare lo spot, molto suggestivo. Anche in questo caso, il sito convince perché non è “solo” Eni. Se Eni, infatti, comunica il suo essere entrata nel 2008 nel Dow Jones Sustainability Index diventano leader tra le aziende oil&gas sostenibili, è anche vero che il portale offre informazioni e applicazione pratica. Colpiscono i 24 consigli, con sezione ad hoc, particolarmente intelligenti perché oltre all’esortazione al risparmio energetico presenta i valori percentuali di risparmio sulla bolletta e li quantifica in euro risparmiabili su base annua. E chissà che gli ecoscettici, non convinti dai soli buoni propositi, non siano attirati dall’idea del risparmio tout court.

LEVISSIMA
Me ne sono resa conto sfogliando alcuni settimanali di grande diffusione. Levissima è committed: protegge il ghiaccio Dosdè e viaggia in treno.
Levissima infatti ha realizzato
• l’adozione di un ghiacciaio, del quale cura la temperatura grazie ad una stazione metereologica automatica e grazie ad un progetto di copertura che ha risparmiato nel 2008 ben 15 metri cubi, vale a dire 115.000 litri di acqua;
• l’adozione di un sistema di trasporto il più green possibile: il treno. Come troppo spesso non ci si rende conto, moltissimi dei trasporti-merci avvengono su strada, con inquantificabili spese di energia non rinnovabile (diesel, benzina), produzione di CO2 e congestione stradale con relativo aumento del rischio di incidente.
Questi sono fatti, non lettere di intenti! Vale la pena approfondire sul sito sponsorizzato Levissima, you4planet.it. E’ un portale molto ricco, che strizza l’occhio ai giovani, e lo fa a partire dal suo stesso url. Gruppi, news aggiornate, partecipazione 2.0 grazie alla condivisione di obiettivi, tanta informazione, approfondimento e consigli pratici: contenuti chiari anche per i non addetti ai lavori. E’ un portale intelligente è degno di segnalibro, specie perché, dietro alla chiara sponsorship di Altissima, Purissima, Levissima, si intuisce la presenza di un progetto genuino e non solo un di obiettivo di immagine.

Dall’altro lato, pungolo per le aziende green-washed, le associazioni no profit. Le aziende eco-compatibili e le no profit sono realtà che concorrono entrambe allo stesso risultato, sebbene con modi e strumenti del comunicare molto diversi. Le no-profit hanno un obiettivo di rottura immediato e ricorrono a contenuti forti e talora scioccanti. Avendo l’obiettivo di sollevare le coscienze, non indugiano in contenuti tiepidi, non parlano con verbi al futuro, ma spingono sull’urgenza dell’allarme, parlano al presente e accusano, a volte anche in modo preventivo. Un approccio che può apparire disturbante, ma che, dato l’obiettivo –risvegliare l’attenzione sul tema-, non potrebbe declinarsi in modo differente. Vediamo due esempi.

PLANE STUPID
Plane Stupid, network di opposizione all’industria dei trasporti aerei che chiede una nuova rete di mobilità e trasporto sostenibile, la scorsa settimana ha fatto circolare in rete un video di grande impatto. La tematica è correlata all’emissione di gas serra che un volo di linea produce, un valore che, pro-capite, arriva ai 400kg. Il peso di un orso polare. Il video è esemplare, nel senso che non fa altro che fornire un esempio concreto: visualizza l’emissione dei gas serra quantificandoli in una caduta di orsi polari, uno per ogni passeggero. Il risultato è un video memorabile e di sicuro impatto. Non è casuale la scelta dell’orso polare, le cui immagini della difficoltà di sopravvivenza a causa dello scioglimento dei ghiacci hanno fatto il giro del mondo. E’ un video che dà immediata percezione del problema e che, nell’ottica del risultato sperato, dovrebbe farci riflettere sulla sostituzione, quando possibile, dell’aereo con il treni, più rispettosi dell’ambiente.

GREENPEACE
15 dicembre 2009: si chiudono oggi i lavori di Copenhagen. Quali le sorti del summit internazionale sui problemi del pianeta? Ha ispirato la sede posta a Copenhagen, la città più green del mondo, oppure è stato il solito bluff? Greenpeace ha sferrato un attacco preventivo. Lo slogan della campagna di affissioni è “Act now: change the future”. Numerosi i cartelloni di grande impatto che hanno tappezzato l’aeroporto danese. Lo scenario è futuro, ma purtroppo non futuribile i toni di mesto insuccesso. Il visual è tanto semplice quanto immediato: i leader del mondo [img4](vediamo Obama, Sarko, Medveded, Angela Merkel, Zapatero ecc.) sono fotografati in primo piano, hanno il volto contrito, sono invecchiati. Il tempo è passato, siamo nel futuro, un futuro che ha visto fallire l’obiettivo di Copenaghen 2009: “Scusateci. Avremmo potuto fermare la catastrofe del cambiamento climatico. Non l’abbiamo fatto.”. Un claim che è un j’accuse alla politica mondiale, sorda all’urgenza e troppo invischiata negli interessi dei soliti ricchi ignoti (che poi ignoti non lo sono nemmeno tanto). Una campagna che spero solo possa rivelarsi errata nelle previsioni e che mi veda invecchiare in un paese che si è impegnato a fare dei significativi passi avanti per la salvaguardia del pianeta.

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