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Uomo versus donna

Uomo versus donna

Quando Billy Crystal, alias Harry, dice a una Meg Ryan al massimo del suo splendore, «Ti amo quando hai freddo e fuori ci sono trenta gradi. Ti amo quando ci metti un’ora a ordinare un sandwich. Amo la ruga che ti viene qui quando mi guardi come se fossi pazzo», per motivarle la sua dichiarazione d’amore, solo i duri (o le dure) di cuore riuscirebbero a trattenere la commozione. Il sentore è che la nuova commedia romantica di Luketic attinga riccamente da questo classico degli anni Ottanta, senza, però, ottenere lo stesso effetto. Il perché è presto detto. La “dura verità” è che Harry ti presento Sally non può essere né imitato, né tantomeno eguagliato. Tanto più se le citazioni (o scimmiottamenti?) si rendono così palesi da spingersi tanto in là da replicare, in un altro contesto, la celeberrima scena dell’orgasmo simulato da Sally in un fastfood. Capirete che ci vuole davvero coraggio e un’indubbia sfacciataggine.

The Ugly Truth o La dura verità, dal nome dello show televisivo condotto dal ruvido e affascinante Leonida di 300 (Zack Snyder, 2006), lo scozzese Gerard Butler, può essere considerato, alla meno peggio, una rivisitazione in chiave contemporanea (e un po’ più “volgare”) del memorabile film di Rob Reiner del 1989. La storia passa dalla carta stampata (Sally era una giornalista) all’audiovisivo (la Heigl, bella e frizzante, è produttrice televisiva). I protagonisti si trasformano in persone più belle che vere e l’amore totale, schietto e complesso del film cult diventa passione travolgente, quanto scontata. È una delle tante rappresentazioni visive della neanche tanto segreta tendenza femminile a lasciarsi ammaliare dall’uomo virile, sprezzante sciupa femmine. E, per chiudere il cerchio, della “caccia” del maschio a una donna che sappia colmare le sue lacune e dare un ordine alla sua esistenza. In definitiva, la tensione verso una riunione archetipica del mascolino e del femminino in un unico essere. Gli stereotipi fioccano, eppure lo spettatore (o forse sarebbe meglio dire la “spettatrice”) si riconosce in molte delle situazioni e delle realtà descritte e ride, compiaciuto (compiaciuta), dei limiti suoi e del partner. Quindi, tutto sommato, la commedia vale certo una visione in dvd, perché in fin dei conti è piacevole e divertente. Questo è possibile sia per un meccanismo di auto immedesimazione dello spettatore, sia perché Luketic sa dare ritmo alla storia – lo si è già visto nel recente 21 – e lo fa grazie anche a una colonna sonora da hit parade, a partire da Hot ‘n’ Cold di Kate Perry fino a Right Round del rapper Flo Rida.

La struttura narrativa è compatta ed essenziale e aderisce alle linee guida tracciate da John Truby, uno dei guru degli sceneggiatori hollywoodiani, nella sua analisi della love story. Da una parte c’è un cinico macho con scheletri di relazioni sbagliate nell’armadio e profonde scottature, evidenti più sul livello visivo che su quello narrativo (Butler dà proprio l’idea dell’uomo “vissuto”). Dall’altra, c’è una donna in cerca dell’amore, ma incapace di riconoscere le sue mancanze e le sue idiosincrasie. Entrambi i protagonisti hanno perciò il need di superare questi limiti per poter concretizzare una desire line forte, che è quella di trovare l’anima gemella. Un curioso gaze iniziale tra i due (lei chiama in trasmissione il conduttore irriverente e misogino) e un successivo incontro altrettanto spiazzante (lui viene assunto, a sua insaputa, per riabilitare lo show da lei prodotto) sfociano poi, tra la finta rivalità di un boyfriend prestante e benestante e mille situazioni comiche in cui lui le fa da mentore (le insegna a flirtare, ovviamente!), in una first dance (un ballo vero e proprio, in questo caso) in cui l’amore diventa evidente sul piano drammaturgico e un first kiss passionale in ascensore posticipato, come da manuale, all’ultimo atto. Il film gioca intorno alla reale o supposta inconciliabilità dei sessi, tra luoghi comuni, battute “maschiliste” e critiche ironiche all’ingenuità femminile, che riescono a rendere digeribile anche all’uomo la classica storia d’amore, a cui è notoriamente allergico. Il post scriptum di questa romantic comedy ha, infine, il pregio di eliminare ogni mielosità o smanceria, mettendo in chiaro, con grande ironia, la distanza che c’è tra uomo e donna e, allo stesso tempo, la voglia di entrambe le parti di arrivare ad un compromesso, anche nel sesso.

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