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Zombie Movie: la storia
6. Gli anni Novanta

Gli anni Novanta sono senza dubbio l’epoca più buia del cinema zombie. L’avvento massiccio delle videocassette ha infatti da un lato aumentato la richiesta di un genere comunque di nicchia come questo, ma ha al tempo stesso peggiorato la qualità dei film, spesso realizzati con scarse idee e al massimo qualche effettaccio per accontentare i fan. Ci sono, ovviamente e per fortuna, delle eccezioni.

Andiamo per ordine e il primo film del decennio ha un titolo familiare: La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead). Non solo il titolo suona familiare, dato che si tratta di un remake ufficiale del film del 1968, prodotto dallo stesso Romero con quasi tutta la crew di vent’anni prima. Cambia soltanto il regista, che è Tom Savini, il mago degli effetti speciali che qui agisce anche dietro alla macchina da presa.

Nel 1991 invece si ricordano tre film creati principalmente per il mercato home video. Si tratta di Zombie ’90: Extreme Pestilence di Andreas Schnaas, parte di quella scena indipendente ultragore tedesca di cui parleremo più avanti, The Boneyard di James Cummins, in cui i morti viventi sono demoni vittime di un’antica maledizione e Nudist Colony of the Dead, stravagante commedia in cui un gruppo di suicidi nudisti risorge in cerca di vendetta.

Il 1992 è invece l’anno di Splatters – Gli schizzacervelli (Braindead), la commedia horror diretta dal giovane Peter Jackson, oggi premio Oscar per Il signore degli anelli. Si tratta di un film davvero incredibile, che diventa campione d’incassi in Nuova Zelanda e vince numerosi tra i più importanti festival del genere, come il Fantasporto e il Sitges. Unisce una comicità demenziale (il prete che, prima di lanciarsi contro gli zombie, esclama «Qui ci vuole il ninja di Dio!») e una violenza splatter che, nel finale, diventa clamorosamente esagerata. Da notare come nella versione italiana gli zombie parlino (per lo più con battute demenziali), mentre nell’originale emettono solamente i tipici lamenti.

L’anno successivo esce Hocus Pocus, il fantasy prodotto dalla Disney e diretto da Kenny Ortega. Non lo si può definire uno zombie movie, ma è interessante perché, per la prima volta, si parla di un morto vivente totalmente buono, intelligente, gentile e quasi eroico. Per il resto, in quegli anni si fatica veramente a trovare un buon film del genere. Nel 1993 troviamo The Killing Box di George Hickenlooper, singolare per l’ambientazione durante la guerra civile americana, e Zombie Bloodbath di Todd Sheets, uno dei principali esponenti del cinema gore a stelle e strisce. L’anno successivo è la volta di Shatter Dead di Scooter McRae, che racconta di un mondo popolato da non morti, cioè zombie capaci di parlare e ricordare, ma con l’unica ambizione di far diventare i vivi come loro, e Shrunken Heads, diretto da Richard Elfman (fratello del celebre compositore Danny, che ne cura le musiche), horror su tre ragazzini che, uccisi da un boss locale, tornano in vita grazie a un rito voodoo come zombie per vendicarsi. Il 1995 è poi la volta di Tales from the Hood, diretto da Rusty Cundieff e prodotto da Spike Lee, film horror a episodi su tematiche legate agli afroamericani: in un episodio un attivista nero muore, e ritorna in forma di zombie in cerca di vendetta. Lo stesso anno esce anche Death Metal Zombies, improbabile film in cui una cassetta di musica [img4]death metal trasforma chi l’ascolta in uno zombie affamato di carne umana.

Nello stesso periodo escono due film di Matt Jaissle, Legion of the Dead e The Necro Files. Il genere cade veramente in basso: basti pensare che il secondo film viene inizialmente pensato come film pornografico con il titolo Psycho Zombie Love Butcher e solo nel taglio finale sono eliminate le scene a luci rosse. Immaginate la qualità del resto. Non che gli ultimi anni del decennio offrano qualcosa di meglio, quando i titoli sono Zombie Ninja Gangbangers o Zombie! vs. Mardi Gras. Si salva soltanto l’interessante I, Zombie: The Chronicles of Pain, di Andrew Parkinson, che per la prima volta racconta la lenta trasformazione di un ragazzo in morto vivente, finendo per essere più un melodramma che un vero horror.

È forse l’esempio che inizia a far capire a produttori e registi che il genere non ha esaurito le sue cartucce, e infatti il nuovo millennio ridarà nuova linfa ai morti viventi.

Filmografia essenziale
• Night of the Living Dead (1990) di Tom Savini
• Zombie ’90: Extreme Pestilence (1991) di Andreas Schnaas
• The Boneyard (1991) di James Cummins
• Nudist Colony of the Dead (1991) di Mark Pirro
• Splatters – Gli schizzacervelli (1992) di Peter Jackson
• Hocus Pocus (1993) di Kenny Ortega
• The Killing Box (1993) di George Hickenlooper
• Zombie Bloodbath (1993) di Todd Sheets
• Shatter Dead (1994) di Scooter McCrae
• Shrunken Heads (1994) di Richard Elfman
• Tales from the Hood (1995) di Rusty Cundieff
• Death Metal Zombies (1995) di Todd Jason Cook
• Legion of the Night (1995) di Matt Jaissle
• The Necro Files (1997) di Matt Jaissle
• Zombie Ninja Gangbangers (1997) di Jeff Centauri
• I, Zombie: The Chronicles of Pain (1998) di Andrew Parkinson
• Zombie! vs. Mardi Gras (1999) di Mike Lyddon

Zombie Movie: la storia
1. Gli zombie prima di Romero
2. Le creature di Romero
3. Gli “zombi” italiani
4. Gli anni Settanta
5. Gli anni Ottanta
6. Gli anni Novanta
7. Il nuovo millennio
8. Un mondo di zombie

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