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Al confine della commedia

Al confine della commedia

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Subito dopo aver finito la visione di St. Trinian’s, viene da chiedersi immediatamente: è una commedia divertente o un’idiozia senza senso? Il confine tra due opinioni che a prima vista possono sembrare così distanti in realtà è molto poco netto. Il fatto è che spesso viene semplice etichettare un film come “per adolescenti” e gettarlo nel cestino. Ma St. Trinian’s è stato davvero pensato per un pubblico di adolescenti? Ci sono diversi elementi che fanno propendere per il sì: la storia principale, che sembra vista e rivista, finendo per ricordare un Harry Potter ma senza magia; la presenza di personaggi del teen starsystem, dalla Mischa Barton di The O.C. alla band paratelevisiva delle Girl Aloud; la divisione delle ragazze nei gruppi stereotipati che tanto vanno di moda, dalle geek alle emo: ecco solo alcuni esempi.

C’è però l’altra faccia della medaglia. Prima di tutto bisogna pensare all’origine di St. Trinian’s, che è profondamente inglese. Deriva infatti (come già altri cinque film tra il 1954 e il 1980) da una serie di strisce scritte oltre mezzo secolo fa da Ronald Searle, uno dei più riconosciuti fumettisti d’oltremanica. L’umorismo che si legge sotto la storia banale e adolescenziale è infatti inglese al cento per cento e, forse anche per questo, non sempre comprensibile al di fuori del Regno Unito (fatto per cui il film, pur già opzionato per una distribuzione italiana, ben difficilmente troverà spazio nelle nostre sale). Inglesissimi, e bravissimi, sono anche i principali interpreti. Su tutti Colin Firth, nel ruolo del ministro dell’educazione, la cui figura di attore viene continuamente citata (e presa in giro) all’interno del film, a partire dal nome di un cane uguale a quello del suo personaggio nella serie Orgoglio e pregiudizio, fino alla citazione diretta della sua interpretazione in La ragazza con l’orecchino di perla (Girl with a Pearl Earring, Peter Webber, 2003). Divertente è anche la prova di un altro attore di stampo shakespeariano, Rupert Everett, che gioca con la sua (omo)sessualità interpretando il doppio ruolo del fratello e della sorella Fritton. Firth ed Everett si cimentano tra l’altro nel canto con una divertente cover di Love is in the Air, fulcro di una colonna sonora che prevede più di una sorpresa. Tanti altri poi sono i rimandi cinefili, da quelli a Un colpo all’italiana (The Italian Job, Peter Collinson, 1969) a La mosca (The Fly, David Cronenberg, 1986).

Insomma, cosa rispondere alla domanda iniziale? Commedia divertente o idiozia senza senso? Forse entrambe le cose. Di sicuro registi e produttori sapevano dove voler arrivare, cioè a portare in sala un target adolescenziale, lasciando però le porte aperte a un pubblico più maturo ed esigente. In un panorama di tanti film fatti a caso, è già qualcosa, e infatti, in Inghilterra, St. Trinian’s è stato un grande successo, tanto che ne è già in programma un sequel.

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