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cultura dell'immagine e della parola

Cannes Lions 2009
Sesto giorno

Al Palais arrivano anche persone importanti. Due anni fa mi è capitato di assistere alla lezione di Al Gore e, oggi, ho potuto vedere dal vivo Kofi Annan e Bob Geldof che hanno parlato di cambiamento climatico e di necessità di azione da parte dei pubblicitari. La campagna Tck Tck Tck (che riproduce il suono del ticchettio di un orologio, per ricordarci che il tempo sta passando) ha lo scopo principale di tentare di sensibilizzare i politici (e il mondo) in vista della grande Climate Conference 2009 che si terrà a Copenhagen, tra sei mesi. Il problema è che, se continuiamo così, nel giro di pochissimi anni non ci sarà più nessun pianeta sul quale lavorare, vivere e amare. Spariremo a causa dei nostri stessi comportamenti sconsiderati e, quindi, è proprio il caso di dire che non contano più il paese o la città dalla quale veniamo, ma di quale Pianeta siamo. Riusciranno i creativi e le aziende presenti oggi al seminario a cambiare qualcosa?

Dal punto di vista strettamente pubblicitario, invece, le cose sono già più che cambiate. Un “semplice” regista dal nome Spike Lee ha spiegato oggi che tutta la produzione video sta trasformandosi. Il sistema in cui siamo immersi oggi, che ci permette di essere tutti connessi, consente anche ai tanti talenti presenti nel mondo di esprimersi e di far conoscere le loro idee. A loro volta, aziende e agenzie pubblicitarie possono prendere tali concept e realizzarli nel modo migliore, con le qualità professionali che, talvolta, ai singoli mancano. Ecco svelato il nuovo meccanismo creativo: indire una gara sul web, trovare le idee migliori, comprarle e, successivamente, realizzare. I creativi non devono essere spaventati da questo, ma cogliere la nuova opportunità per migliorare e crescere, realizzando campagne migliori.

Il pomeriggio, invece, è stato interamente dedicato a una “bevuta” di ben quattro ore di spot. La shortlist dei film l’ho vista tutta. All’uscita ero un po’ annebbiata, devo ammetterlo. Ma, alla fine, ne è valsa la pena. Non ho individuato nessun Grand Prix, quindi immagino che a chiunque lo assegneranno, rimarrò delusa. Tuttavia, fare un’immersione nella migliore creatività di quest’anno, a un’appassionata come me, regala sempre qualcosa.
Sebbene non sia candidata per il primo premio, la campagna che più mi ha appassionata è stata Dance per T-Mobile. Nella stazione dei treni di Liverpool hanno cominciato a mettere musica ad alto volume. A poco a poco, molte comparse, sparse tra la folla, hanno cominciato a ballare seguendo una coreografia prefissata. Le persone all’interno della stazione si sono fatte coinvolgere, fino a trasformare lo spazio in un’immensa discoteca. Alla fine della playlist, tutti se ne sono andati, agendo come se nulla fosse accaduto. Quando succedono queste cose, seppur pianificate e sponsorizzate, mi commuovo, perché penso che, nonostante tutto, gli uomini dimostrino tali di voler gioire della vita insieme, condividendo e coinvolgendosi nelle cose inaspettate che possono accadere.

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