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cultura dell'immagine e della parola

Cannes Lions 2009
Settimo giorno

Insomma, mi sono sforzata e li ho visti proprio tutti, gli spot. Ma, evidentemente, ho fatto la scelta sbagliata. Sì, perchè il Grand Prix è stato assegnato a un commercial nella categoria degli Internet Film.
Confermando una tendenza sempre più evidente da un pò di anni a questa parte, la vera creatività non passa più per la tv, ma si articola nei pochi pollici dello schermo del pc.

Il paradosso sta nel fatto che, a vincere, è un film per la promozione del televisore Philips Cinema 21:9. Il nuovo strumento permette di vedere le immagini come se si fosse al cinema, eliminando le fastidiose fasce nere sopra e sotto il video. Una rivoluzione annunciata da uno dei più bei corti realizzati negli ultimi anni.

Nei suoi 2’19”, Carousel dà vita a un’infinita battaglia tra polizia e clown, un loop di significato in stile Batman The Dark Knight, che si perde nel tempo, annullandolo e affogandoci dentro. La suspense è nell’aria sin dal primo minuto e la musica di Michael Fakesch accompagna la cruenta lotta tra bene e male.

È vero, lo stile è molto simile alla campagna che ha vinto l’anno scorso per Halo 3. La tecnica è la stessa e l’uso della musica risulta vitale in entrambi i casi. Ma la realizzazione di quest’anno e, soprattutto, la connessione con il prodotto, mi hanno particolarmente colpita. Se, l’anno scorso, bisognava sforzarsi per capire la validità dell’intero progetto realizzato a sostegno del lancio del videogioco, in questo caso la comunicazione è molto più efficace e veloce. Molto più semplice. E a Cannes le semplici, grandi, idee vincono sempre.

Tribal DDB Amsterdam ha realizzato un film, travestendolo da spot, in coerenza perfetta con il prodotto e il messaggio da trasmettere al consumatore. Per una volta, sono soddisfatta del risultato.

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