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cultura dell'immagine e della parola

Sbadigli tridimensionali

Sbadigli tridimensionali

Ci sono film d’animazione (Wall-E è l’esempio più recente) ufficialmente pensati per i bambini ma capaci, nei fatti, di creare il più classico “effetto trenino elettrico”, quello cioè per cui alla fine a divertirsi come un matto è il genitore più che il pargolo. Purtroppo non è questo il caso. Lo dico senza animosità, ma del mio incontro con Battaglia per la Terra 3D ricorderò soprattutto lo slogamento alla mandibola che mi sono procurato a forza di sbadigliare. Che dire? Non si tratta neanche di un film divertente da stroncare. Semplicemente è un prodotto loffio sotto ogni aspetto, tanto nell’ideazione quanto nella realizzazione.

La trama è banale. Lo spunto di partenza è un misto tra il succitato Wall-E, del quale si riprende senza alcuna ironia il tema dell’umanità in cerca di un nuovo pianeta dopo aver sfasciato il proprio, e il classicissimo racconto Sentinella di Fredric Brown, il primo a far immedesimare il lettore nell’alieno e non nel terrestre. Aggiungeteci la classica amicizia tra due nemici osteggiata dalle autorità, una manciata di personaggi stereotipatissimi (il generale sanguinario su tutti) e un finale debolissimo. Insomma: tutto già visto, tutto già sentito.

La computer graphic, tanto nelle fasi 2D che in quelle 3D, non è nemmeno così straordinaria da sollevare le sorti della pellicola. L’unico dubbio che potrei ragionevolmente avanzare, riguarda l’eventuale reazione di un bambino di fronte a tutto ciò. Così a naso, mi vien da pensare che se il pargolo in questione si è già visto anche solo un film Pixar, non uscirà dalla sala contento. Ma non disponendo di un cucciolo d’uomo cui sottoporre la visione, quest’ultima considerazione prendetela con le giuste pinze.

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