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cultura dell'immagine e della parola

Cogliere l’attimo

Cogliere l’attimo

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Ben non è Hiro Nakamura di Heroes, né Neo di Matrix. È solo uno studente d’arte al college. Eppure anche lui sa stoppare il tempo e fissare l’attimo per potersi muovere nella realtà come se fosse una fotografia o un dipinto. Piantato dalla fidanzata, Ben somatizza il fatto in una forma di insonnia che non gli dà tregua. Per impiegare queste “ore extra” di vita da sveglio si fa assumere in un supermercato. È il (non)luogo che fa per lui: può aggirarsi nei corridoi vuoti e far conoscenza di altri personaggi strani: cassiere che provano a ignorare lo scorrere della lancetta dei secondi, capi con la fissa del calcetto, colleghi che amano cimentarsi in prove stupide e scherzi vari. Tutte persone che si aspettano qualcos’altro dalla vita. La fissazione per il nudo femminile accompagna le giornate di Ben che, quando freeza il tempo, spoglia le donne che divengono così modelle per i suoi ritratti.

Alternando videoarte e narrazione, la storia si sviluppa fino alla risolutiva festa finale con una chiusura in cui la neve danza sulle note di She dei Grand Avenue. Cashback vive di due anime completamente diverse, in bilico tra poesia e umorismo. Da una parte ci sono momenti più sublimi, enfatizzati dall’uso del ralenti e accompagnati da una riflessiva voce fuoricampo. Dall’altra le sequenze che sembrano uscite direttamente da una serie tv comica inglese. Il risultato è apprezzabile, anche se talvolta questa alternanza disorienta un po’ lo spettatore che rischia di essere sballottato tra pathos e battutem e in alcuni momenti il film “perde un po’ il passo”, faticando a trovare il ritmo giusto per incedere.

Il protagonista Sean Biggerstaff abbandona i panni di Oliver Wood, indossati nel blockbuster Harry Potter, e passa al cinema indie. Il regista Sean Ellis dimostra però di aver talento per l’immagine e di rischiare nel cercare una sua strada personale che piacerà a quella Mtv Generation abituata al linguaggio dei videoclip e delle serie in stile Scrubs. L’autore tuttavia da allora (il film è del 2006) non è più riuscito a ripetersi, provando un anno fa a percorrere la via dell’horror con un film stroncato dalla critica. Cashback resta comunque un ottimo spunto di riflessione sul tempo, sull’amore e sui meccanismi per cercare di ingannarli, controllarli e conquistarseli.

Curiosità
Il film è la versione estesa di un cortometraggio di 18 minuti realizzato nel 2004 e candidato all’Oscar. E’ stato scritto dal regista in soli 7 giorni.

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