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Soulwax – Part of the Weekend Never Dies

Soulwax, 2manydjs o Soulwax Nite version? Progetto musicale uno e trino, al di là dei paragoni religiosi, il messaggio della band guidata dai fratelli Dewaele non è esattamente ‘senza peccati’. Se siete tra i milioni di scatenati discepoli che hanno partecipato all’ultimo ciclonico tour dei Soulwax non potete perdere l’occasione di rivivere quell’esperienza grazie al documentario diretto dal talentuoso Saam Farahmand che racconta a ritmo indiavolato l’atmosfera adrenalinica del tour.

Fare un breve documentario che racchiuda l’esperienza di un tour internazionale da 120 date non è un’impresa facile, ma Farahmand, uno dei migliori registi ‘videomusicali’ emergenti, ha trovato il coraggio e il modo di farlo. Se nel recente documentario dei Beastie Boys numerose camere sparse ovunque immortalano il concerto, le scelte di Farahmand sono più radicali: una sola telecamera segue i baldi con precisione millimetrica in gran parte del tour. La scelta può apparire quasi azzardata, ma il montaggio “techno” unito a brevi ma continue inquadrature panoramiche raccontano perfettamente cosa significa essere i Soulwax, ovvero la miglior rock-dance band in circolazione, in pratica la rivincita dei belgi sul mondo.

Il dvd parte con un intro animata creata da So me, dj e grafico ufficiale dell’etichetta ‘Ed Banger’, una piccola perla audiovisiva da cui si intuisce la totale originalità dell’opera. Il racconto del tour è semplice nella sua complessità: un attimo siamo in Europa, poi in Giappone, America, Rimini, New York e altre date. Il giro del mondo fatto più volte, sempre ad alti ritmi e la camera spia e indaga, ruba istanti ‘privati’ e pubblici della band alternati ad interviste di diversi loro amici tra cui James Murphy, Erol Alkan, Tiga, Justice, Klaxon, Peaches, ma anche di gente comune. E’ la scomposizione estrema attraverso il montaggio il metodo di lavoro, un po’ come fanno i Dewaele nei loro lavori. Al di là dei contenuti, sicuramente interessanti, è infatti l’aspetto tecnico a livello audiovisivo che lascia senza parole, oltre al racconto del ‘backstage’ già notevole, nel dvd c’è pure un live composto alternando furiosamente decine dei concerti fatti in giro per il mondo montati alla velocità della luce, anzi delle luci, tutto perfettamente sincronizzato come solo dei produttori perfezionisti come i fratelli Dewaele possono fare. E’ un dvd ‘finto autocelebrativo’, con l’autoironia tipica di questi i nuovi messia-musicisti-dj seguiti da milioni di giovani in cerca del loop da urlo e del ‘perfect beat’, sorta di ‘Brian di Nazareth’ belgi che si divertono a fingere di fare le rockstar.

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