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Il campo di Gesù sul Lago del Diavolo

Il campo di Gesù sul Lago del Diavolo

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Un’estate alla Kids On Fire School of Ministry, un importante campo estivo cristiano, che paradossalmente è sito sulle sponde del Devil’s Lake (Lago del Diavolo), un viaggio compiuto dai Rachel Grady e Heidi Ewing, che hanno documentato la storia di alcuni bambini a cui la religione viene inculcata come unico vero valore dell’esistenza. Il tema dell’estremismo religioso è preponderante, ma Jesus Camp riesce a documentare con estrema cautela un tema su cui facilmente si sarebbe potuto costruire una tesi preconfezionata. Il risultato è comunque un ritratto agghiacciante dell’America contemporanea, capace di spiegare come un presidente abbia governato per otto anni sostenendo apertamente la sua simpatia nei confronti del lato più rigoroso della popolazione credente, fino a dichiarare la sua convinzione nel creazionismo, al punto da porporlo come disciplina scolastica.

Jesus Camp, come tiene a sottolineare la società che lo ha distribuito, non vuole dare un giudizio nei confronti del mondo che viene descritto, ma appare ovvio che lo spettatore non possa non essere profondamente coinvolto su un argomento così universale, qual si voglia sia la sua posizione a proposito della religione. L’esposizione mediatica che Jesus Camp ha ottenuto grazie alla candidatura agli Oscar 2007 ha ovviamente suscitato enormi polemiche, soprattutto a difesa della confessione evangelica, lobby di grande rilevanza politica ed economica negli Stati Uniti del giorno d’oggi.
In questa nuova guerra di religione, combattuta a suon di sermoni, anche i bambini vengono arruolati con le armi della fede, piccoli soldati di Dio a cui vengono dati insegnamenti sulla “necessità di di restituire l’America a Cristo”. Rachel Grady e Heidi Ewing hanno così seguito tre bambini nel loro percorso di fede che li ha trasformati in piccole star del pulpito, in predicatori convinti e convincenti.

Droga, dissolutezza, aborto, omosessualità, evoluzionismo, infedeltà: ogni tema cardine viene messo a confronto con ragazzini a cui la vita non ha mai riservato la possibilità di conoscere, comprendere o anche solo chiedersi il perché di molte affermazioni che gli adulti offrono come unica e sola verità. Jesus Camp potrebbe essere avvicinato a documentari sui piccoli soldati africani armati di Uzi o ai giovanissimi kamikaze musulmani reclutati per la Jihad. Il passo verso una possibile guerra di religione non pare così lungo. Come sostiene lo studioso George Dvorsky dell’Institute for Ethics and Emerging Technologies, quello che si vede in Jesus Camp consiste in “the art of brainwashing children” (l’arte di lavare il cervello ai bambini).

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