hideout

cultura dell'immagine e della parola

Mancanza di (est)etica

Mancanza di (est)etica

C’era attesa e anche un po’ di scetticismo per il secondo film di Frank Miller, dopo l’esordio di Sin City in collaborazione con Robert Rodriguez. Sarebbe riuscito il grande fumettista americano a dirigere un film da solo, perlopiù traendolo non da una sua opera, ma da quella di quello che per lui è un vero e proprio mito, Will Eisner? Si sa quanto difficile possa essere lavorare su un’opera cui si è troppo legati, e infatti The Spirit non ha fatto altro che confermare lo scetticismo di cui si diceva sopra. La mancanza della mano di Rodriguez si è fatta sentire, perché il lavoro di Miller è stato puramente estetico, una sorta di omaggio al lavoro di uno dei capisaldi del fumetto dello scorso secolo, che però, francamente, ha ben poco a che fare con il cinema.

Fumetto e grande schermo negli ultimi anni si sono sempre più avvicinati in una contaminazione che ha portato tonnellate di dollari nelle casse della Marvel e della DC, ma anche la creazione di una certa estetica che, se portata all’eccesso, rischia solo di autocelebrarsi e di poter appassionare solo chi è già fan del fumetto originale. Ma se Sin City e 300, ad esempio, pur utilizzando l’estetica del fumetto, funzionavano in forma filmica grazie a una sceneggiatura e a una storia adattate per il cinema, quello che manca a The Spirit è proprio questo tipo di adattamento. Si tratta in sostanza di un fumetto trasportato su pellicola.

Ma i personaggi e le battute bidimensionali, che su carta funzionano e sono coerenti nella narrazione, passando in 3d perdono completamente il loro fascino originale, diventando semplici macchiette non in grado di reggere sulle proprie spalle un intero film. Così il protagonista non fa ridere con le sue battute estemporanee, mentre Octopus può al limite competere come peggior villain dell’anno. E pure Silken Floss pare una caricatura delle femme fatale interpretate da Scarlett Johansson, da quella di Match Point fino alla Kay di Black Dahlia. Si salvano solo le chiappe di Eva Mendes e le tette di Paz Vega, ma non chiamatemi maschilista, sono solo obiettivo.

Curiosità
Per la gioia dei fan più accaniti dei fumetti, Miller ha infarcito il film di citazioni, dal sale industriale Feiffer (Julius Feiffer, ghost writer di The Spirit), ai nomi dei personaggi Donenfeld e Liebowitz, gli stessi dei due fondatori della DC Comics.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»