hideout

cultura dell'immagine e della parola

Principesse tristi a confronto tra le epoche

Principesse tristi a confronto tra le epoche

Dopo l’innovativo affresco, rock ed elegante al contempo, della Francia settecentesca di Marie Antoinette (id., Sofia Coppola, 2006), al cui centro vi era un’ingenua regina protagonista di un matrimonio senza amore, di una vita di sfarzo sfrenato, di una passione fedifraga pericolosa, non si comprende la necessità della realizzazione di un film come La duchessa. Presentato come la possibile biografia di un’ante-Lady Diana, come chiaramente illustrato nei trailer, il film ricalca gli schemi del dramma sentimentale in costume, senza apportare nulla di nuovo al genere, come invece era riuscito così bene alla Coppola.

L’encomiabile apporto scenografico, che ricostruisce una corte inglese di epoca vittoriana nella perfezione dei costumi, degli ambienti, delle atmosfere, con tanto di setter scorazzanti, stupisce senza dubbio gli occhi ma non può soddisfare, da solo, l’attenzione dello spettatore. Georgiana, l’ormai solita Keira Knightley imbellettata, casca nel pieno tranello del matrimonio organizzato per ragion di Stato e privo d’amore, con un Duca paralizzato negli affetti e nelle espressioni (un Ralph Fiennes quasi caricaturale) dongiovanni e pure violento. Il colmo per la ragazza, che nel frattempo si dedica alla politica e alla vita mondana conquistando il favore del suo popolo e di tanti amici, è quello di dover accettare la presenza stabile nella sua dimora di Bess, cortigiana ed ex amica, divenuta amante prediletta del marito (la burrosa Ayley Hatwell nei panni di una proto-Camilla Parker Bowles).

L’immagine di loro tre, seduti a un enorme tavolo intenti a consumare il consueto pasto a base di fagiano et similia, si riveste di un’inevitabile vena di ridicolo. Anche Charlotte Rampling, nei panni di una madre-padrona intollerante verso “i capricci” della figlia, è confinata in un ruolo predefinito e già visto in tanto cinema in costume, qui aggravato dalla similitudine a tutti costi con una vicenda umana reale, alla quale la troppa melensaggine del film conferisce quello spessore da rotocalco che tanta infelicità ha arrecato alla vera Lady D.

Curiosità
Il film è tratto da Georgiana di Amanda Foreman, edito da Rizzoli ed è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma 2008, accolto dal pubblico con un egual numero di lacrime e risate. Ralph Fiennes, di certo non al meglio imbacuccato nelle vesti di un duca senza cuore, è stato candidato come miglior attore non protagonista ai Golden Globe 2009.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»