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Favola fantasy per i più piccoli

Favola fantasy per i più piccoli

Più che la luce, Ember è la città dove sta per regnare il buio: la fonte di illuminazione elettrica, ovvero un enorme generatore, sta per esaurire definitivamente le sue risorse. Nella corsa per la risoluzione compiuta da due ragazzini, Lina e Doon, non è difficile riscontrare una piccola favola sulle conseguenze ambientali degli errori umani, sugli sprechi e sui crimini nei confronti del globo terrestre. Che sono qui impersonati, con un ulteriore spunto di critica sociale, dal sindaco di Ember (un cattivissimo Bill Murray) e dal suo assistente Snode (Toby Jones), corrotti e avidi come si compete ai peggiori politicanti, nonostante si tratti di un piccolo regno fittizio creato per salvare l’umanità dalla catastrofe.

Quando Lina trova per caso una cassetta in cui è depositato il segreto per ritornare al pianeta Terra, inizia una quest che si tinge presto di horror, con buoni risultati (si veda l’enorme talpa-mostro degna di uno splatter “per adulti”). I due piccoli protagonisti sono ragazzi al margine di una società già funestata dalla miseria generalizzata: nella loro rincorsa verso la libertà c’è tanto desiderio di affermazione e riscatto sociale, complici anche i genitori defunti di lei e lo stravagante Tim Robbins, moderno Archimede e padre del giovane Doon.

Ember è un fantasy non epico e trionfale come le varie saghe tolkeniane, potteriane, narniane e simili, è semplicemente un’antifavola natalizia, dirty ma non abbastanza da poter esser definita gotica, semplice e appassionante. L’artificiosità dell’ambientazione è ben resa nelle scenografie, paradossalmente, verosimili; dickensiani i richiami dei bambini convocati all’appello dal Sindaco per l’impari assegnazione dei lavori da eseguire per la città. Tutto contribuisce a mettere in piedi una trama lineare che, però, lascia alcune tracce in sospeso. Sarebbe stato interessante comprendere la ragione per cui a Ember gli insetti diventano insettoni, conoscere cosa c’è di così terribile al di là del recinto cittadino, in che stato si trova il globo terrestre una volta che i ragazzi sono riusciti a raggiungerlo. Ma, nel complesso, il film regge e si candida a essere un piccolo cult per i bambini amanti dell’avventura.

Curiosità
Il film, prodotto in parte da Tom Hanks, è tratto dal romanzo per ragazzi La città di Ember della scrittrice Jeanne Duprau, pubblicato in Italia dalla Fabbri Editori nel 2003 e riedito da Rizzoli nel 2008.

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