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Intervista a Clint Eastwood

Il settantottenne regista americano ha presentato Changeling, il suo ultimo dramma, con protagonista Angelina Jolie.

Come è venuto a conoscenza della storia di Christine Collins?

Brian Grazer e Ron Howard, i produttori, mi parlarono di questo soggetto. Me lo portai appresso durante un viaggio a Berlino, lo lessi nel volo di ritorno e mi piacque molto. Così, appena rientrai, chiamai Brian e Ron e dissi loro, ‘Sì, lo farò!’. E loro mi risposero ‘Angelina Jolie ha letto il soggetto e le è piaciuto molto. Vorrebbe fare parte del film’, e io risposi, ‘Sarebbe perfetta. Mi piace molto. Fu così che andò: fu tutto molto semplice e diretto.

E come è stata poi la Jolie sul set?

Angelina è unica. Mi ricorda le attrici degli anni Quaranta, l’epoca d’oro del cinema, come Katharine Hepburn, Ingrid Bergman, Bette Davis, Susan Hayward e le altre. Erano tutte così particolari, avevano una presenza straordinaria. Angelina è una grandissima interprete”.

E per quanto riguarda invece John Malkovich?

Ho sempre ammirato il modo di recitare di John. Ho pensato che fosse l’interprete più adatto per quel ruolo. John è quel genere di attore in grado di apportare incisività e originalità a tutte le storie che interpreta; è camaleontico.

Ormai lei ha diretto più di trenta film. Cosa può dire della sua carriera da regista?

Qualunque mia scelta come regista è influenzata dalle mie esperienze interpretative. Fa tutto parte di un lungo processo che ho acquisito nel corso degli anni. Non importa ciò che decidi, le cose avvengono sia che lavorino con o contro di te. Si ha quella straordinaria sensazione di provare a far funzionare le cose, di prendere un pezzetto di carta e trasformalo in qualcosa di reale.

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