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Un treno che passa tutti i giorni

Un treno che passa tutti i giorni

Domande che si fanno risposte, e risposte che tornano ad esser domande: il suo autore l’ha definito un «romanzo in forma drammatica», di sicuro è uno degli ultimi e più bei libri di Cormac McCarthy. E’ Sunset Limited, titolo che fortunatamente è stato riportato in originale nell’edizione italiana, e dentro ci sono due uomini seduti intorno al tavolo di una cucina: un bianco e un nero, un salvatore e un salvato, e tutta la (im)potenza della parola, che si muove avanti e indietro sul confine di un binario di treno.

Un treno che poteva cancellare una vita e non l’ha fatto. Perché? Qual è il senso di un salvataggio non programmato? Qual è, in ultima istanza, il senso di un’esistenza? Lo stesso interrogativo sotteso a La strada (premio Pulitzer 2007), quella percorsa da un padre e un figlio lungo aride distese fino allo sgorgare della vita, è qui riproposto in forma dialettica, quasi nelle vesti di una piéce teatrale. E’ l’uomo che dialoga, con l’altro, con se stesso: l’uomo che lotta contro la Natura, l’uomo che è annoiato dalla Natura, l’uomo che chiede senza chiedere veramente e quello che risponde ma non dice la verità. Botta e risposta, monosillabi e ripetizioni di stampo beckettiano, da una giacca a Gesù attraverso una mal sopita angoscia di esistere. Un uomo che vuole morire e un uomo che sa sperare.

Non c’è tutta la polvere della trilogia della frontiera, in questo romanzo, ma c’è sempre un’umanità che si misura con i propri limiti. Che si domanda e che dubita in un cammino che non è reale ma metaforico, attraverso il “lazzaretto dello spirito” che è il mondo, mentre il Sunset Limited è la fuori che ti aspetta, passa tutti i giorni e sfreccia a centotrenta all’ora. Niente trama, niente colpi di scena, niente narrazione in senso classico: una sola domanda declinata nelle mille che compongono il dialogo. Cosa ti divide dal tuo Sunset Limited?

L’autore
Cormac McCarthy, nato nel Rhode Island nel 1933, è cresciuto in Tennessee. Ora vive in una sorta di buen retiro a El Paso in Texas. Tra i suoi romanzi tradotti in Italia, Il guardiano nel frutteto, Figlio di Dio, Meridiano di sangue, Cavalli selvaggi, Oltre il confine e Non è un paese per vecchi, tutti editi da Einaudi. La versione cinematografica di quest’ultimo, realizzata da Joel e Ethan Coen, è stata presentata al Festival di Cannes ed è già passata dalle sale italiane.

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