hideout

cultura dell'immagine e della parola

Letture vivamente
(s)consigliate

Non c’è peggior ladro d’un cattivo libro, dice un proverbio italiano. E siccome le vacanze sono già troppo brevi, è bene non perdere tempo con brutti libri (sì, esistono anche brutti libri).
Oltre alle consuete recensioni della sezione in libreria, ecco qui qualche indicazione per le letture estive: per tutti gusti e per non addormentarvi sotto l’ombrellone.

Dagli Stati Uniti, per tutti i cinefili e in particolare quelli folgorati da Juno (2007) di Jason Reitman, è arrivato Candy Girl (Sperling & Kupfer, € 12.80), l’incredibile vera storia di Diablo Cody (nome d’arte di Brook Busey-Hun), premio Oscar per la miglior sceneggiatura.
Passata dall’Università dell’Iowa al palo della lap dance (grazie a un concorso per spogliarelliste dilettanti in un night di Minneapolis: l’America è un grande paese democratico), Diablo Cody trasfonde tutta la sua esperienza da peep show nel blog The Pussy Ranch.
Successo immediato, a cui segue il libro.
224 pagine ideali per chi medita di cambiare vita (e per maschi in cerca di nuove fantasie erotiche). Astenersi benpensanti.

A proposito di benpensanti, ecco un romanzo che parla di loro: Il vizio (Aliberti, € 15.00), della trentenne Carmen Scotti, noir ambientato nel cuore di Milano, dove un ricco imprenditore finisce in un circolo vizioso di devianze sessuali frequentando una strana casa d’appuntamenti dove tutte le ragazze sono minorenni vergini addormentate da potenti sonniferi.
Annunciato come caso editoriale: sesso e morte vendono sempre, ma l’estate merita inquietudini più sottili.

Per esempio quelle di (Swimming underground Meridiano 0, € 8.00) di Mary Woronov, che ha vissuto alla leggendaria Factory di Andy Warhol a fine anni ’60 e ne racconta, in perfetto stile pop art, i personaggi improbabili e inquietanti, in cerca dei famosi “15 minuti di celebrità” tra party e locali famosi come il Max’s Kansas City.
Dalla Callas ai Velvet Underground, da Tennessee Williams a Dalì: echi e fantasmi da un mondo perduto, con un pizzico di divertimento.

Per gli amanti del genere, ma anche no, a proposito di mondi perduti ci sono Tutti i racconti western (Einaudi, € 14.00) di Elmore Leonard: deserti polverosi, fucili a canne mozze, sceriffi e saloon, un universo immaginifico che mantiene inalterato il suo fascino.
Eroi che nella fondina hanno il coraggio e la lealtà abitano questi trenta racconti ambientati in Arizona e New Mexico tra il 1870 e il 1890, scritti quasi tutti nel giro di un decennio.
Per chi, dopo aver apprezzato quest’inverno il film dei Coen, ha voglia di tornare un po’ lì, in terra di frontiera, dove le anime e i corpi s’impolverano alla ricerca di un ordine.

E se ultimamente vi sentite un po’ sfortunati e avete bisogno di resuscitare il vostro sense of humour, non potete perdere La breve favolosa vita di Oscar Wao (Mondadori, € 13.60), meritatissimo Premio Pulitzer di Junot Diaz, scrittore dominicano naturalizzato statunitense che ci regala un romanzo realmente, anzi, realisticamente magico.
Oscar – ribattezzato Wao da un amico che storpia il nome di Wilde – è un “ghetto-nerd” dominicano obeso, ossessionato dalle ragazze, dai giochi di ruolo e dai romanzi fantasy, alle prese con il “fukú”, l’antica maledizione dominicana che perseguita i membri della sua famiglia da generazioni, condannandoli al carcere, alla tortura, e altri generi di sfortuna, anche amorosa.
Saga personale, familiare e di un paese (regno del dittatore dominicano Trujillo, dove “una storia non è una storia se non getta un’ombra soprannaturale”) scritta con una prosa che incalza e si muove disinvolta tra lo slang del ghetto allo spagnolo dominicano.
Romanzo non brevissimo (346 pagine), ma davvero “favoloso”.

E per tutti quelli che non vanno in vacanza, un libro è un viaggio che anche il più povero può fare senza il tormento del pedaggio…

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»