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A caccia di bamboccioni

A caccia di bamboccioni

La Campagna per lo Sradicamento dell’Adolescenza Prolungata, ossia la CSAP, è una divisione della polizia di un immaginario futuro non lontano, composta da una squadra di agenti chiamati ad intervenire per salvare genitori, assillati da figli eterni bambini, e figli incapaci di vivere in modo autonomo. Vista dal punto di vista dell’eroe del romanzo di Marco Bosonetto, non è altro che una manica di esagitati che non vogliono altro che rovinare la vita di povera gente. Di questo Candido Neve è convinto, perché lui vive bene in casa della nonna, sullo stesso pianerottolo dei suoi genitori. Vive bene in una camera e un bagno riassettati e puliti quotidianamente dalla mamma. Vive bene a pranzo e cena a scrocco. Lui non vuole cambiare: gli basta solo di non avere responsabilità e di vivere di quel poco denaro guadagnato facendo lavoretti poco impegnativi. Gli basta leggere libri di letteratura russa rivivendo quotidianamente il suo romanzo ispiratore Il Maestro e Margherita di Bulgakov. Ma la CSAP non ha pietà e irrompe nella vita narcotizzata di Candido obbligandolo a perdere il suo candore e a prendere coscienza.

Nelle poche pagine di un romanzo come Requiem per un’adolescenza prolungata, assistiamo a tutto questo: a una svolta repentina di un Candido inizialmente apatico a un Candido reattivo e ipercinetico. Tutto ha inizio con una porta chiusa in faccia che lo mette di fronte ad uno specchio. Candido è incredulo, si autocommisera e fin qui tutto rimane immobile poi inspiegabilmente, forse grazie a un incontro con una donna che accende in lui il senso paterno, o forse grazie ad una messa di satanisti, Candido sfodera una prontezza di riflessi mai vista ed una sagacia indubbia.

Candido è comunque sempre un ironico osservatore della realtà che lo circonda (è divertente la classificazione delle mamme che incontra al parco); gli capita spesso di esserlo perché, come dice di lui stesso, è «molto più interessante valutare le molteplici conseguenze ipotetiche di molteplici decisioni ipotetiche che non constatare una sola misera conseguenza concreta di una decisione concreta». Il romanzo si muove veloce tra i diversi episodi che lo vedono goffamente spostarsi tra amici improbabili e conoscenze repentine. Il problema è che non convince completamente il fatto che altrettanto repentinamente Candido si convinca e cerchi di convincerci di essere cambiato, o meglio maturato. La conclusione sembra un po’ precoce e approssimativa: nell’ultima pagina il nostro eroe elenca tutto ciò di cui ora è convinto e quali saranno da quel momento i suoi obiettivi nella vita. Valeva sicuramente la pena sviluppare maggiormente il suo personaggio nel suo evolversi perché probabilmente ciò avrebbe riservato ulteriori risate e anche più credibili segni di cambiamento.

L’autore
Marco Bosonetto (1970) è nato a Cuneo e ha pubblicato i romanzi Il sottolineatore solitario (Einaudi, 1998), Nonno Rosenstein nega tutto (Baldini & Castoldi, 2000) e la raccolta di racconti Morte di un diciottenne perplesso (Baldini & Castoldi, 2003). Con l’attrice Alessandra Celesia, ha scritto i monologhi Mucche ballerine (premio Il gioco del teatro 2007) e Quanto sa di sale.

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