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cultura dell'immagine e della parola

Cannes
17 maggio

Due città protagoniste oggi sulla Croisette, San Paolo del Brasile e Barcellona. La prima e’ raccontata da Walter Salles in Linha de Passe. La vita di quattro fratelli, costretti ad arrabattarsi alla bell’è meglio, di una modesta famiglia della megalopoli che conta 20 milioni di abitanti, 200 chilometri di traffico, 300.000 motociclisti. Il sogno di tutti i ragazzi è quello di affrancarsi dalle loro misere condizione, diventando un grande calciatore, seguendo il mito di Garrincha. Decisamente l’opera della maturita’ di Salles, che mostra una maggior complessità tematica rispetto a Central do Brazil. Quello che colpisce è lo spessore, l’introspezione e il grande affetto con cui caratterizza i suoi personaggi.

A Barcellona è ambientato l’ultimo film di Woody Allen, Vicky Cristina Barcelona, il cui cast comprende Javier Bardem, Penélope Cruz e Scarlett Johansson. Dopo i delitti senza castigo, Allen torna a confezionare un’operetta comica senza tante pretese che racconta di un pentagono amoroso, una specie di Jules et Jim al quadrato. Ritrae una Barcellona solare, una Spagna aperta al libero amore, un sogno per chi vive nell’America puritana. E’ la storia di due turiste americane che, nella capitale catalana, passano attraverso svariate avventure sentimentali. Sembra una riedizione di classici come Vacanze romane (Roman Holiday, William Wyler, 1953) o Tempo d’estate (Summertime, David Lean, 1955). Allen filma Barcellona in maniera molto diversa da come faceva con Manhatta e poi con Londra. A differenza di queste, è una città che non gli appartiene e che tratta volutamente in modo superficiale. Gaudì e flamenco a più non posso, una visione da turista che combacia con quella delle due protagoniste.

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