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Intervista a Sidney Lumet

Sidney Lumet, l’ottantatreenne regista americano premiato nel 2005 con l’Oscar alla carriera, ha presentato il suo ultimo film, Onora il padre e la madre.

Perchè ha scelto di fare un film da questa storia?

Quando lessi la sceneggiatura ne rimasi affascinato. Pensai che fosse un ottimo soggetto, perché non c’è niente di meglio che un riuscito melodramma, e i continui colpi di scena della storia mi hanno catturato.

Lei poi ha una predilezione per i melodrammi…

Il melodramma ha applicazioni molto vaste. La storia spinge lo spettatore a mettere da parte lo scetticismo e a rassegnarsi alle oltraggiose circostanze e comportamenti irresponsabili di cui è intriso il film. È un melodramma davvero degno di nota, in cui i toni calzanti della storia fanno emergere senza nessun preavviso un susseguirsi di fatti inaspettati. I tempi di reazione sono molto corti e questo porta lo spettatore a essere molto partecipe dell’azione. Non c’è tempo per approfondire il background degli attori o per confrontarsi con il loro passato. La narrazione procede con il passo spedito di un treno in corsa, è fredda e la tensione può fendere l’aria. Tutto ciò che non dà un tassello aggiuntivo alla narrazione è superfluo. In molti drammi la storia è consequenziale all’attore, è l’attore che ne delimita la direzione, la velocità, e l’arrivo. In un melodramma è l’esatto opposto. Sono i personaggi che devono conformarsi alle linee guida della storia e giustificare le loro azioni.

Quindi come ha definito i personaggi del film?

Il simbolico personaggio di Hannibal Lecter ha cambiato i canoni di giudizio. Chi tra noi ha conosciuto un individuo che si ciba di carni umane? Com’è possibile che un personaggio dica «Sto aspettando qualcuno per cena» e il pubblico tuoni con una risata clamorosa, sapendo che lui ha intenzione di cibarsene? Analogamente, non è presente nessun eroe convenzionale in Onora il padre e la madre.

Invece com’è stato lavorare ancora con Albert Finnay più di trent’anni dopo Assassinio sull’Orient Express?

Lavorare con Albert di nuovo, dopo tutto questo tempo, è stato davvero eccitante e malinconico per entrambi. Anche allora, quando lui era famosissimo, un sex-simbol, recitò la parte di un uomo vent’anni più vecchio di lui, talmente camuffato dietro il trucco e la parrucca che a stento era riconoscibile.

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