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Gocce di verità

Gocce di verità

Conacry, capitale della Guinea. La polvere delle strade si solleva al passaggio dei motorini. Caldo insopportabile, afa tropicale. E l’amministrazione comunale chiude la piscina pubblica, per far fronte alla siccità cronica. L’acqua scarseggia e il governo rischia di dover affrontare rivolte sociali se la situazione non migliorerà in fretta. Bibi, giovane vignettista, è innamorato di Kesso, ma non ha il coraggio di rivelare la sua relazione alla famiglia. Il padre infatti è l’imam del villaggio e ha deciso che Bibi deve succedergli. La troppo emancipata Kesso, figlia del proprietario del giornale per cui lavora Bibi, non sarebbe accettata dalla famiglia integralista del ragazzo. Ma una gravidanza inattesa cambia completamente le cose. E mentre governo e religione attribuiscono la venuta della pioggia alle preghiere collettive organizzate dall’imam, Bibi inizia a denunciare pubblicamente le trame nascoste tra politica e fede.

Il regista Fantamady Camara, presente nelle sale durante il XXVII Festival di Cinema Africano, esordisce con un lungometraggio impegnato, capace di criticare senza peli sulla lingua quelle forze frenanti che ostacolano lo sviluppo africano. Da sempre religione e politica camminano sullo stesso binario. L’una garantisce la sopravvivenza dell’altra. E a rimetterci è sempre la società, la povera gente ignorante e incapace di ribellarsi.
Una realtà particolarmente evidente in Africa, dove la tradizione e le sue leggi ancestrali costituiscono un vero e proprio ostacolo allo sviluppo. È ancora ammissibile sacrificare una vita in nome di una assurda credenza?

Un film commovente, capace di analizzare un gravissimo problema con l’arma preziosa dell’ironia. Un ritratto fedele dell’Africa, continente che deve la sua arretratezza non soltanto alla colonizzazione passata e presente, ma anche alla sua classe politica, interessata esclusivamente al profitto personale e completamente indifferente alle sorti del popolo.
La storia di Bibi e Kesso offre la possibilità di riflettere sulla problematica attualità africana. Un film da vedere e rivedere per trovare il coraggio di puntare lo sguardo su questo continente troppo spesso dimenticato.

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