hideout

cultura dell'immagine e della parola

La musa di Andy Warhol

La musa di Andy Warhol

Il fascino degli anni Sessanta e della Factory di Andy Warhol torna di moda grazie all’ultimo film di George Hickenlooper, Factory Girl. La pellicola si concentra in particolare sull’ascesa e sul declino di Edie Sedgwick, bellissima musa di Warhol, divenuta una delle più grandi icone della cultura pop americana.

La pellicola si concentra proprio sul periodo dell’entrata di Edie nella Factory e dell’impatto con un mondo nuovo, non solo mediatico. La scelta di Sienna Miller per interpretare questo personaggio è riuscitissima: l’attrice inglese, oltre ad una somiglianza impressionante con la vera Edie, è lei stessa portatrice di fascino e di raffinatezza recitativa. Il personaggio non era facile da interpretare ma la Miller, oramai cresciuta e pronta a ruoli di questo tipo, è riuscita magnificamente a calarsi nel personaggio, e il risultato è davvero convincente. Davvero stupefacente anche l’interpretazione del camaleontico Guy Pearce nel ruolo di Andy Warhol. La somiglianza fisica e mimica di Pearce non han nulla da invidiare al David Bowie di Basquiat (id., Julian Schnabel, 1996). La Factory, è ben ricreata, e ben si può notare e respirare quell’atmosfera creativa di paradiso bohemien che il grande Warhol aveva plasmato.

Ma la pellicola si concentra, come detto, su Edie Sedgwick, sul suo essere diventata icona glamour e attrice di culto, ma anche sui suoi drammatici eccessi, culminati con la morte, a soli ventotto anni, per overdose. Un biopic, quello di Hickenlooper, basato su un lavoro di ricerca d’archivio, suo e degli attori, importante e non indifferente. Curati gli abiti e gli accessori del periodo, che rilanceranno, ne siamo certi, un certo tipo di moda e di tendenze vintage, mai dimenticato, e sempre vivo. Un viaggio nella vita troppo breve di Edie Sedgwick, oggi come ieri, icona di stile e di trasgressione.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»