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Gli effetti notte del cinema hard – 3° parte

La storia della settima arte annovera molti grandi registi che hanno realizzato opere sul cinema, storie che mostrano il dietro le quinte della lavorazione di un film, spunti per riflessioni metacinematografiche. Anche nel cinema a luci rosse.

Henri Pachard riprende il personaggio di Harry Crocker nel sequel di Sexcapades, intitolato Great Sexpectations (id., Henri Pachard, 1984). Ritroviamo il mitico regista un po’ imbolsito, intento in un ménage à trois con due fanciulle. Alla fine si scusa con loro perché non può illuderle di lanciarle nel mondo del cinema hard. Potrebbe al massimo collocarle come fluffer, quella particolare figura professionale incaricata di tenere caldi gli attori nei momenti morti (in Italia si usa anche il raffinato termine di rizzacazzi).
Crocker è ormai alla frutta. Quand’ecco che riceve improvvisamente una telefonata da un produttore per un nuovo ingaggio. Si parte per la lavorazione di un nuovo film!

Questa volta i provini sembrano appannaggio della moglie del produttore, che sperimenta tutti i vari candidati, con l’approvazione del marito e la benedizione del regista.
Anche la lavorazione di questo film sarà costellata di inconvenienti e situazioni spassose. Uno di questi è rappresentato da una signora che si presenta con la figlia, la cui maggiore età è molto dubbia, insistendo perché venga presa per il film. Naturalmente la madre è disposta a tutto per lanciare la ragazza, ma, pur facendosi sia il produttore che il regista, non raggiunge il suo obiettivo.
La deontologia di Crocker è fuori discussione e non accetta di ingaggiare una probabile minorenne. Il produttore, al contrario, non avrebbe avuto scrupoli. Nasce un altro problema. Crocker si è innamorato della protagonista del film, e non vorrebbe più dirigerla. Ma trova una soluzione.

In una scena strappalacrime si sostituisce all’attore e, sorprendendo tutti, interpreta la scena clou con l’amata. Seguono gli applausi scroscianti della troupe.
Nella realtà Pachard è stato proprio sposato con Gloria Leonard, un’attrice molto importante del settore. Ma questa è solo una delle tante strizzate d’occhio di cui si diverte a disseminare il film. Il titolo del film nel film è, guarda caso, Sexcapades, come si desume dalle t-shirt indossate dalla troupe. Il grande attore che fa da protagonista è John Leslie, un celeberrimo interprete dell’hard di quell’epoca, che quindi interpreta se stesso. Gli adulatori di Crocker, e quelli che cercano di consolarlo, non fanno altro che ripetergli che è il secondo più grande regista del settore. Quale sarà il primo?

Non mancano le citazioni, come la scena con la protagonista seduta su una grande sedia di vimini, proprio come la celebre immagine di Emmanuelle (id., Just Jaeckin, 1974). E nemmeno scene divertenti, come quando, durante una trombata, si vede alle spalle dello stallone John Leslie, un quadretto con l’immagine di un neonato.

Anche Pachard, dopo una grossa resistenza, si piegherà inevitabilmente al declino portato, verso la metà degli anni Ottanta, dall’avvento del video.
Rispetto a Damiano, lui alla fine ha aderito con convinzione alla nuova tendenza. In un’intervista ha dichiarato “Eravamo un’elite ristretta di registi di film porno e ci contavamo sulle dita della mano. Non volevamo accettare il video, temevamo di dover rinunciare ai nostri talenti acquisiti. Abbiamo capito solo in seguito che l’alternativa era molto valida”.

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