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Tremate, tremate, i Farrelly son tornati!

Tremate, tremate, i Farrelly son tornati!

Per la loro nona fatica, i fratelli Farrelly riprendono un film di trentacinque anni fa, Il rompicuori (The Heartbreak Kid, Elaine May, 1972), interpretato da Charles Grodin e Cybill Shepherd e scritto da Neil Simon. Si trattava, come nella tradizione del grande commediografo, di una solida commedia degli equivoci, basata sui rapporti, spesso conflittuali, tra ebrei newyorkesi e appartenenti alla classe Wasp (acronimo di White Anglo-Saxon Protestant). Quest’ultimo aspetto viene, come prevedibile, evitato dai Farrelly che decidono di spostare l’ambientazione dalla intellettuale East Coast alla “disimpegnata” West Coast. Se il primo film era ambientato a New York e in Florida, le location del secondo sono San Francisco e il Messico. Fin qui nulla di male.

La firma dei due enfants terribles del cinema americano si vede in tutto un campionario di sconcezze, volgarità, battute triviali e politicamente scorrette. Si sa che questa è la loro cifra stilistica e gli può anche venire bene. Tutti pazzi per Mary (There’s Something About Mary, 1998) che rimane il loro film più riuscito, si manteneva su un tono di farsa lieve e spensierata, anche nelle scene più irriverenti come quella famosa del, diciamo così, gel. Un simile equilibrio non gli è quasi più riuscito, sicuramente non in Lo spaccacuori, in cui le trivialità risultano pesanti, fuori luogo, fini a se stesse, e nemmeno molto divertenti. E soprattutto hanno ormai perso quella carica irriverente ed oltraggiosa, propria dei loro primi film. Il ritmo delle gag poi non è mai incalzante e si mantiene sempre fiacco.

I due fratelli registi tentano di riproporre la spumeggiante coppia di protagonisti del loro grande successo, Tutti pazzi per Mary. Recuperano Ben Stiller e, al posto di Cameron Diaz, una sua quasi sosia, la bionda Malin Akerman. Ma si tratta di un goffo tentativo commerciale. Quel film sembra, per loro, ormai inarrivabile.

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