La coscienza della Zenobi
Così ce la siamo trovata sui teleschermi. D’altra parte era grossomodo inevitabile. È “un segno dei tempi” dirà qualcuno sbuffando. Io ad esempio lo dico in continuazione e intanto sbuffo peggio di una locomotiva a vapore. Fatto sta che Francesca Zenobi alla fine ce l’ha fatta. La escort dell’On. Mele ha finalmente avuto il suo momento di celebrità, conquistato al modico prezzo di un plateale sputtanamento su scala nazionale e di una mezza overdose di cocaina.
Ben due interviste delle Iene e un servizio scollacciato su Oggi; un bottino non male. La ragazza si è giocata bene le sue carte e ha dimostrato di saper gestire una crisi con una certa disinvoltura. Mettetevi nei suoi panni: la date via da anni in cerca di un pass per il mondo dello spettacolo, ma dopo il coito finite regolarmente scaricati con tante belle promesse e nulla di concreto che giovi alla vostra carriera. Poi una sera ci andate giù un po’ duri e vi trovano zampe all’aria insieme a un cattolicissimo deputato. Istantaneo scoppia lo scandalo. Voi che fate? Lei si è giustamente buttata nel calderone, proponendosi come un incrocio tra il bambino che svela che il re è nudo e la “Pretty woman de noantri”.
Chi come me si diletta con la critica televisiva e la sociologia spicciola naturalmente prova il giusto orrore e magari si pone anche qualche domanda. È mai possibile che una persona accetti di degradarsi così per stare qualche giorno sui teleschermi? Questi ragazzi si rendono conto che la visibilità non è sempre positiva? Ma soprattutto, che cosa sperano di ottenere? Una stagione di trenini a Buona Domenica e qualche migliaio di euro – tenendo conto che la Zenobi non mi pare alla canna del gas – sono la felicità? La risposta corretta è una sola, ed è a sua volta una domanda: “chi se ne frega?”. Che questa generazione si venda pure al prezzo che ritiene giusto, ormai chi è caduto nel gorgo del semi-vippismo non lo recupereremo più. L’unica cosa che possiamo fare, e che forse vale qualche spremitura di meningi, è provare a risolvere il problema alla radice, perché non inquini anche chi verrà dopo di noi.
Nel mio piccolo, io una pensata l’ho fatta. Ve la butto lì, che tanto si spiega anche abbastanza facilmente. Dunque, l’innamoramento per la celebrità transitoria e immotivata dove è nato? Dai reality show. Anzi, dalla deriva del reality show in quanto genere, che anno dopo anno ha prodotto prodotti sempre più trash che hanno contribuito ad acuire una certa crisi socio-culturale che era già nell’aria. Come possiamo migliorare la soluzione? Ripensando il reality e proponendo nuovi format che lo riportino “sulla retta via”. Quindi state attenti, perché ora succede l’inaspettato e si ribaltano i ruoli… rullo di tamburi… ora io che dovrei essere un critico vi propongo il mio format.
Lo faccio per il bene della Tv. Se qualche produttore leggesse questo articolo, sappia che è liberissimo di realizzarlo, contribuendo così al bene delle nuove generazioni. È sufficiente che mi mandi una mail e mi offra dei soldi. Intanto ecco a voi:
INCOGNITO: “SE DURA PIÙ DI UN QUARTO D’ORA, NON È CELEBRITÀ”
Incognito rovescia lo schema classico del reality, proponendo uno spettacolo dove i protagonisti non compaiono in video. L’apparizione televisiva, infatti, è la posta in palio, il montepremi finale.
Per ottenerlo, i concorrenti dovranno superare una serie di prove all’interno della propria esperienza di vita quotidiana (es. dichiarare il proprio amore a un collega, trovare un regalo per un amico, organizzare una cena a tema ecc.).
Tali prove verranno assegnate ai partecipanti ogni mattina tramite e-mail dalla redazione e dovranno essere completate entro la giornata. Le riprese avverranno tutte in soggettiva, [img4]tramite telecamere nascoste (in forma di occhiali, penne da taschino, borsette), e saranno proposte in trasmissione intervallate da interviste realizzate alle altre persone coinvolte (es. la collega, i genitori del partecipante ecc.).
Al termine di ogni puntata il pubblico potrà scegliere un “vincitore di tappa” del quale verranno svelate alcune caratteristiche in più (gusti, interessi, carattere). Il vincitore assoluto, al termine del ciclo di puntate, otterrà invece la visibilità: il premio finale consisterà infatti nella messa in onda dei provini che gli hanno permesso di essere selezionato come partecipante alla trasmissione.
A cura di Marco Valsecchi
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