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FX trasmette Cops

“Per gli arrestati vige la presunzione di innocenza”. E meno male. Per chi non lo sapesse, la frase che ho appena citato compare nella sigla iniziale di Cops, il reality dedicato alle forze dell’ordine statunitensi in onda su FX, canale 113 di Sky, dal lunedì al venerdì alle 20.30. Programma senza dubbio educativo e benemerito visto che si propone di mostrare l’attività effettiva, nuda e cruda dei poliziotti americani sulle strade di metropoli e cittadine di provincia, ma un tantinello pesante e fastidioso a lungo andare.
Cos’è che mi provoca la tentazione di cambiare canale? Non tanto la diversità culturale, legislativa e di approccio al crimine tra noi e gli States, fattore questo che si traduce sostanzialmente nella presenza sullo schermo di poliziotti decisamente più sbrigativi e assai meno comprensivi rispetto alle forze dell’ordine nostrane.
A scollarmi dal televisore non è nemmeno la violenza esibita gratuitamente negli inseguimenti, nelle sparatorie o negli ammanettamenti.
Anche il più basso buonsenso sentenzia che quando ci vuole ci vuole, e davanti ad un criminale armato non si può certo andare per il sottile e rispondere al fuoco con un pacato tentativo di dialogo costruttivo. D’altronde stiamo parlando di un programma che porta in scena la realtà. Quindi l’incolumità delle persone sullo schermo viene rischiata sul serio.

No. Quello che mi lascia perplesso e inesorabilmente mi invoglia a premere il pollice sulla plastica del telecomando è altro.
A repellermi è la scontatezza del finale: la conclusione sistematica che prevede incriminazione ed arresto del personaggio in questione per qualsivoglia violazione del codice penale.
Non c’è niente da fare, non abbiamo ancora assistito ad un errore di valutazione, ad una risoluzione amichevole o che preveda solamente una tirata d’orecchi o un’ammonizione.
Inizia l’episodio e già si sa che quel tizio in camicia che viene fermato sarà a breve perquisito, “charged” (cioè incriminato), incaprettato e spedito su una volante verso qualche prigione di contea in attesa di processo.
Ecco: sarebbe bello se ogni tanto comparisse una sovrimpressione in cui si spiegasse che Tizio è stato poi prosciolto e Caio se l’è cavata con poco.
Giusto per ridare un minimo di dignità a uomini e donne inquadrate in viso, chiamati per nome e liquidati senza appello come criminali, quale che sia la loro colpa (dall’accoltellamento all’aver urinato sulla gomma di una macchina).
D’altra parte, non credo che il ruolo della polizia ne uscirebbe ridimensionato. Anzi, un po’ di umanità in più non gusterebbe.
Sia chiaro: non mi interessa fare un discorso di morale spicciola, ma credo non si possa non trovare scoraggiante il fatto che un programma senza tagli mostri solamente un lato dell’attività nascondendone un altro. E allora che razza di reality è?

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