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cultura dell'immagine e della parola

Nascondiglio al Lido
Diario, 6° episodio

La passerella attorniata dalle giovani fan di Johnny DeppOggi, al Lido, siamo nel bel mezzo del Tim Burton Day. A nemmeno cinquant’anni, il regista americano ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera. Da burtoniano convinto, questa mattina non potevo mancare alla proiezione di Nightmare Before Christmas 3D. Ho quindi messo la sveglia a orari improponibili, prevedendo clamorose code all’entrata del cinema. Peccato che quella sveglia, dopo quattro ore di sonno, abbia avuto l’effetto di un pugno in testa alla Bud Spencer: mal di testa e un tour nel mondo dei sogni. Quando mi hanno alzato di peso erano le otto. Ho inforcato al volo la mia bicicletta e sono filato al cinema come neanche Miguel Indurain in Lussemburgo quindici anni fa. Arrivato davanti alla passerella, la prima sorpresa. Un gruppo di fan di Johnny Depp aspettavano il loro paladino, dieci ore prima del suo arrivo. Poco dopo sono venuto a sapere che erano già lì alle sei del mattino. Subito penso che siano folli, poi mi ricordo che nel millennio scorso non facevo cose poi molto differenti. Le conferme che sto invecchiando arrivano giorno dopo giorno.

La seconda sorpresa arriva al cinema, che è mezzo vuoto. Insomma, una giornata di dolore ai polpacci, senza nemmeno aver potuto testare una dose d’epo, per nulla. Anche perchè la versione 3D aggiunge poco al capolavoro di Burton e Selick, a parte la straniante sensazione di aver testato i nuovi occhiali a tre dimensioni che potranno dare, soprattutto con produzioni ad hoc, risultati sorprendenti.

La giornata è continuata con due conferenze stampa, una particolarmente emozionante, con Tim Burton, una interessante ma soporifera, con gli ottuagenari della SIAE che cercano di convincere la categoria dei “giovani” a non “piratare”. In realtà sembrano un pò confusi sul funzionamento di internet e sulla comunicazione in generale.

Infine, uscendo dalla conferenza, ho incrociato di nuovo le giovani fan di Depp, ululanti e piangenti dopo aver visto il loro eroe. Mi sembrava di essere nello studio dell’ultima puntata di Non è la Rai. Si, avete ragione, sono proprio invecchiato.

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