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Volo fallito

Volo fallito

Dopo essere stato abbandonato per anni (le domande riguardo alla decisione di tenerlo protetto e al sicuro sono assolutamente sprecate) Prova a volare sembra essere stato riesumato giusto in tempo per godere dell’attuale successo di Riccardo Scamarcio (il quale ha già saggiamente rinnegato la pellicola come indegna del suo sconfinato talento). In bilico tra una banale commedia sulla ribellione adolescenziale nei confronti della famiglia e un melodramma sulle scelte importanti della vita, il risultato che si presenta agli occhi dello spettatore appare come catalogabile tra i film di dubbio “successo” che probabilmente sarebbero dovuti passare direttamente al piccolo schermo.

La sceneggiatura veste il ruolo della principale artefice del collasso del film, grazie all’utilizzo di trovate poco interessanti e talvolta persino scontate e di personaggi che emergono improvvisamente senza una reale introduzione o spiegazione.
I protagonisti, per quanto carini e conosciuti (di sicuro non ai tempi delle riprese), risultano quasi completamente inespressivi, non riuscendo a comunicare non tanto uno stato d’animo, ma quantomeno una minima enfasi. Unico punto a favore è la presenza nel cast di Antonio Catania ed Ennio Fantastichini (probabilmente il solo elemento di spicco di tutta la pellicola): le loro performance in stile “complotto dialettale” aggiungono un minimo di verve a un film dal quale, effettivamente, non ci si poteva aspettare molto, nonostante il rumore suscitato dalla decisione di renderlo pubblico.

Insomma, se non si tenesse conto del ruolo della famiglia che, in un modo o nell’altro, esce quasi rafforzato da tutta la situazione, Prova a volare si potrebbe senza alcun problema considerare come una imbarazzante somma di bersagli mancati.

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