Sognando Beckham era il titolo di un film uscito cinque anni fa, quello che lanciò una giovanissima Keira Knightley nell’olimpo delle star di Hollywood. Oggi che Beckham stesso è a Los Angeles a chiudere la carriera tra i milioni di dollari del calcio a stelle e strisce, Sognando Keira potrebbe essere invece il titolo della mia prima giornata al Lido.

Espiazione è stato infatti il primo film in concorso alla Mostra. Peccato che io sia arrivato troppo tardi per vederlo. E soprattutto per vedere Keira. Appena metto piede al casinò ecco che mi ferma qualcuno «Hai visto com’è magra Keira?», vado al bar a prendere un caffè e ancora qualcun altro «Ho appena incrociato Keira, che bel vestito!». Mi sembra di essere l’unico a non averla incontrata. Sembra che me ne dovrò fare una ragione, il film almeno alla fine sono riuscito a vederlo e non era nemmeno tanto male. Peccato che a volte a Venezia ci si dimentichi dei film, tra star, aperitivi e feste di ogni genere.

Così, tanto per rifarmi la bocca, dopo aver assistito sorpreso al nuovo delirio autocelebrativo di Takeshi Kitano (riuscirà a girare un film che non parli di se stesso?), ho chiuso la giornata con Lo chiamavano Trinità. Ammetto che vedere Bud Spencer e Terence Hill tirare pugni in testa ai Gringos su uno schermo cinematografico fa un certo effetto. Altro che Keira.

A cura di Alberto Brumana
festival :: No tags