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Camera con vista

Camera con vista

Vacancy si presenta come il classico horror estivo nel quale due malcapitati si imbattono in qualcosa di davvero spaventoso. Molti stereotipi del genere sono presenti, ma l’equilibrio formale risente di alcune gravi mancanze, come ad esempio un pizzico di humor che in certi casi non guasta mai, anzi ne aumenta il pathos. I protagonisti sono un marito e moglie in crisi, nella coppia il maschio non ne azzecca una, mentre la femmina è la saggia premonitrice di sventure della situazione (è lei, infatti, all’inizio che si taglia con la mela e lascia intravedere l’unica goccia di sangue della prima ora di film); essi vivono un sostanziale periodo di insoddisfazione e sono vicini alla separazione.

Ai due si blocca l’auto nel mezzo di una strada di montagna, vicino a un bosco, di notte, lontano da tutto e da tutti. La situazione narrativa, condizionata dall’intrusione del guasto meccanico e dall’ambiguo benzinaio, che poco prima aveva tentato di aggiustare il motore della loro auto, si completa con il pernottamento della poco felice coppietta nel motel vicino. La misera suite nella quale devono passare la notte si trasforma ben presto nel luogo della creazione dei loro incubi. L’idea dello snuff-movie dentro lo snuff-movie non sembrava male. Ma appena ci si rende conto che le vhs servono da indizio, sia per lo spettatore che per i personaggi, al fine di entrare in contatto con la violenza e la morte, è troppo tardi e il film è già finito.

Non si può quindi definire Vacancy uno snuff-movie, perché il sangue si vede veramente dopo oltre un’ora di inseguimenti tra condotti sotterranei e topini. E l’idea dello sguardo che insegue con tanto di telecamere disposte in tutta la stanza, come il Big Brother, è funzionale solo per metà del film. Nel momento in cui i personaggi scoprono i cattivi e con loro anche il pubblico, il film si ferma. Il finale, perbenista, grossolano con tanto di happy ending, sfavorisce il lento avvicinamento dello spettatore sospettoso che per la prima parte del film era rimasto incollato alla sedia, quanto meno per scoprire come questi due sfigati le avrebbero prese dai pazzoidi e feticci con la maschera. Purtroppo ne prendono poche e la delusione, questa volta, è doppia.

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