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cultura dell'immagine e della parola

Nella tana del Pornalaio – II puntata

Nella puntata precedente: L’edicolante Joe ci ha concesso di seguirlo per una notte nel suo lavoro di venditore di porno. In magazzino, abbiamo imballato i Dvd.

Riemergiamo dallo scantinato con le borse piene quando non sono ancora le nove e mezza. Possiamo concederci un kebap in via Palazzi e quattro passi intorno al buio dei giardini di Palestro. Nel raggio di poche centinaia di metri la metropoli mette in mostra tutti i suoi contrasti e le sue ambiguità. Le facciate luminose dei palazzi signorili e delle boutique, dove la versione postmoderna della borghesia bianca ama passeggiare, nascondono le vie buie dove il proletariato africano indiano e cingalese siede fuori dai bar fumando e parlando le proprie lingue.
Joe mi spiega che non è un caso che la Milano pornografica abbia scelto di stanziarsi qui: «Siamo in pieno centro, ma il traffico si concentra tutto su viale Buenos Aires e gli angoli riparati non mancano. Ci sono ben cinque edicole per adulti qui intorno. La più vecchia è quella di piazzale Oberdan, che ha ottant’anni e da trenta si dedica seriamente al porno».
Per comprare materiale sconcio da queste parti, gli appassionati del genere si mettono in moto anche dal bergamasco e dal lecchese.

Naturalmente non si tratta solo di una questione topografica: «Qui si trova veramente di tutto, titoli italiani e d’importazione. E le novità arrivano prima che dalle altre parti».
Sono ormai le dieci: lasciamo una borsa all’edicola sul corso e ci dirigiamo con l’altra in piazzale Oberdan. Oltre ai due punti vendita di Porta Venezia, la società per cui lavora Joe ne possiede un terzo in zona Monumentale, dotato di un piccolo magazzino interno.
Inoltre rifornisce due sexy-shop e partecipa ogni anno con uno stand alla celeberrima fiera del MI-Sex. Anche se il festival milanese, secondo il mio ospite, è un evento piuttosto sopravvalutato: «Un ambiente squallido, col cabaret del quarantenne sfigato che paga una cifra enorme per vedere quattro fighe e fare dei giochini erotici dementi. Roba del tipo: infilo la mano in un buco per toccare due tette e un culo che potrebbero essere di mia nonna anche se non lo saprò mai e mi faccio frustare da una cinquantenne che non ci prova gusto. Le “star” sono ragazzine sconosciute o attrici che hanno visto finire il loro momento di gloria negli anni Ottanta».

In realtà, nel corso della nottata, quando la stanchezza aumenterà il grado di confidenza, avrò modo di scoprire che i periodi di lavoro al MI-Sex hanno i loro risvolti più che positivi per i banconisti. Come essere pregati di ospitare due gemelle olandesi chiamate a esibirsi all’ultimo momento e quindi sprovviste di albergo. E poi andare a casa con le gemelle e offrire il proprio letto preparandosi a dormire su una branda nella camera degli ospiti. E sedersi un attimo a bere una tazza di tè mentre loro usano il bagno. E trovarsi ammanettati mentre entrambe si prendono cura tanto oralmente quanto amorevolmente del tuo glande. E alla fine, per ricordo, ricevere in dono le manette.
Questa notte, comunque, il mestiere di edicolante non sembra promettere simili delizie.

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