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Intervista a Richard Linklater

<i>Richard Linklater in versione rotoscope</i>” />Abbiamo incontrato Richard Linklater, regista e sceneggiatore di <em><A href=A scanner darkly – Un oscuro scrutatore, film tratto dall’omonimo romanzo di Philip K. Dick con Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Winona Ryder e Woody Harrelson.

Qual è stata la maggiore difficoltà nell’adattare il romanzo di Dick?

Per rimanere fedele al libro è stato necessario creare una cosa che è più difficile nel cinema che nella letteratura, e cioè una commedia che fosse nello stesso tempo una tragedia. Ho voluto che il film cogliesse l’umorismo e l’esuberanza del libro, senza trascurarne la tristezza e la tragicità. È sicuramente una sfida, ma rappresenta il nucleo della storia.

Che differenza c’è tra il suo film e gli altri tratti dalle opere di Dick?

<i>Dalla premiere del film: Rory Cochrane, <br />Woody Harrelson, Winona Ryder,<br />Richard Linklater e Keanu Reeves</i>” />Nei suoi racconti e nei suoi romanzi sono spesso presenti elementi futuristici che si prestano facilmente a diventare film. La gente ha preso l’idea delle sue storie e le ha trasformate in grandi thriller d’azione. <em><A href=A scanner darkly è un tipo diverso di narrazione. Parla di questi ragazzi, di tutto ciò che fanno nel loro mondo e di quello che passa loro per la testa. Anche se è ufficialmente un film di fantascienza, si basa più sui personaggi che sul plot e in questo senso si differenzia notevolmente dagli altri ritratti del futuro. Ci sono persone che vivono le loro vite, che cercano di arrivare alla fine della giornata.

Sul set ha incontrato le figlie dello scrittore. Com’è stata la loro reazione alle riprese?

Credo che abbiano apprezzato il fatto che volessi rimanere fedele al libro e raccontare l’intera storia. Sono state molto sincere, hanno detto «sai, se non fosse stato per le droghe nostro padre sarebbe ancora in vita, non sarebbe morto nel 1982». È stato un incentivo incredibile avere dalla nostra parte le figlie di Philip K. Dick. Sono sicuro che fosse fondamentale restare fedeli al romanzo, perché sentivo di avere una grossa responsabilità nei confronti dell’autore, del suo lavoro e dei suoi milioni di fans. Ma ero pronto alla sfida.
<i>R. Linklater e W. Ryder sul set del film</i>” /></p>
<p><strong>Cos’è cambiato da <em>Waking life</em>, il primo film che lei ha girato con il metodo del rotoscope?</strong></p>
<p>In <em>Waking life</em> una scena poteva essere molto diversa da quella che seguiva, mentre qui abbiamo sempre ragionato in termini di romanzo grafico con un design complessivo comune. Abbiamo lavorato molto con gli illustratori, rispetto a quanto abbiamo fatto con pittori o scultori, che non hanno un background di animazione. Volevamo che questo film avesse uno stile visivo unico. Inoltre non c’erano limiti a quello che potevamo fare in post produzione. È stato molto divertente, abbiamo davvero creato un altro mondo.</p>
<p><strong>Cosa potrebbe essere oggi la sostanza M?</strong></p>
<p>La paranoia avvertita da questi ragazzi è simile alla nostra sulla guerra totale al terrorismo. È come un’ombra che ci sovrasta, una cultura dominante. [img4]È il nuovo maccartismo che avanza, un’altra caccia alle streghe. Nel film siamo in grado di mostrare queste condizioni, ma da un punto di vista ironico, evidente anche nel romanzo di Dick.</p>
<p><strong>Come spiegherebbe il film a coloro che non conoscono le opere di Dick?</strong></p>
<p>Sono felice quando mi pongono questa domanda, e rispondo che è come un incubo che si impadronisce di voi, divertente, molto divertente, ma anche oscuro, più di quanto possiate immaginare. Anche se può essere considerato un film di fantascienza, io non lo intendo così. È un mondo contemporaneo e reale, anche se siamo nel futuro ci sono piccoli cambiamenti, si vive ancora la stessa vita.</p>
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