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cultura dell'immagine e della parola

Justin Timberlake – Sexyback

Cantante: Justin Timberlake
Canzone: Sexy back
Anno: 2006
Regista: Micheal Haussman
Disco: FutureSex/ LoveSounds

BiancoConiglio/SessualCalore, spaccami il cuore

Sezione virata in grigio ghiaccio: Approccio (Future)
Prima sezione della storia a due strade. Questa è la via dalla porta a forma di televisione, ha davanti una telecamera e il performer deve cantare. E allora Timberlake incomincia a cantare, mette il gilet di ordinanza e inscena il suo lavoro. Destino registico vuole che una donna, lontana e dipinta, lo guardi ammiccando sessi incandescenti. Esasperato da tanto ormone il cantante testa la sua incomprensione verso il senso della vista (non capisce ma segue la donna; non comprende l’uso della lampada vaginale che è unica fonte di luce), e si sente in una dimensione senza coerenza.
Lei scappa.

Sezione intermedia: Intermission (Sounds)
Ecco l’accompagnatore del performer che lo aiuta nella voce, fido amico dell’eroe. Lui è dentro la televisione, è nel limbo dei due mondi, partecipa, aiuta, ma non esiste: non è “featuring”. Innominabile senza antenna. La stessa televisone, simbolo del passaggio della videomusica, contenitore autoreferenziale del prodotto visionato è il Mastro di chiavi.

Sezione virata in giallo: (Sex) Mania
L’altra via, quella senza telecamere. Il performer può non mimare.
La Storia ha un esito normale, con amplesso banale, metaforizzato da una venuta spermatica attraverso un’esplosione: come nitroglicerina da nascondere negli specchi, il gioco delle parti convive nelle azioni investigative dei loro corpi, dove non c’è altro che tatto, pelle e nessun altro senso, neanche il rumore delle tazzine, simbolo della reciproca erezione sessuale.

Sezione mixata: (Love) Post coito
Il resto è storia che si conclude: il Virgiliano accompagnatore del performer entra nella realtà gialla e scappa via, disgustato: momento di silenzio, l’esplosione implosa dentro allo spazio dell’albergo.
La donna e il performer rientrano nella realtà grigia, ghiacciata e imbarazzante come il primo incontro senza amplessi ma esplosa in un primo bacio.
Quel bacio che entra dentro la cornice della nostra vista, piano, mixando realtà e finzione. Lì c’è l’uomo o il Performer?
Con la televisione senza cavo, tutto ricomincia disvelando un simbolico nuovo processo di approccio.
E probabilmente tutto è metafora della cosa che vale il tutto: il titolo!

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