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Interviste al cast di Texas

Il cast del film a VeneziaHideout ha incontrato Fausto Paravidino, regista, e Riccardo Scamarcio e Valeria Golino, interpreti di uno dei film d’esordio più interessanti della stagione, Texas.

Domande a Fausto Paravidino

Guardando il film si ha l’impressione di una particolare cura stilistica soprattutto per quanto riguarda i movimenti della macchina da presa e il montaggio delle scene. Cosa ci può dire a proposito di tali scelte?

Il film ha essenzialmente una doppia cura stilistica: pur non essendo un film generazionale, ho cercato di costruire dei movimenti di macchina particolari per le scene degli anziani e degli altri, che ne permettevano una distinzione, relativi al gruppo dei giovani del paese.
Ma questa cura è Fausto Paravidinosoprattutto vera riguardo le scelte del montaggio: questo infatti non collega le scene operando secondo una logica hegeliana, ovvero tramite la concatenazione causa-effetto delle azioni, ma prevede un accostamento orizzontale eretico ma efficace… è un montaggio di percorsi che si aprono come strade, proprio quelle strade che vediamo spesso come intermezzi nel film.

In Texas non si può negare che il tema di fondo sia la difficoltà di essere grandi in un paese piccolo e parla della difficoltà di muoversi in questa situazione. Cosa ci dice a riguardo?

Sicuramente Texas è un film che parla della difficoltà di essere grandi in un paese piccolo, ma in un paese piccolo dove si viene cresciuti col mito della giovinezza e della bellezza. I personaggi soffrono di queste sovrastrutture e cercano di riuscire a vivere normalmente, ovviamente soffrendo.Riccardo Scamarcio

Domanda a Riccardo Scamarcio

Il personaggio che interpreti appare per lo più un buono imbambolato nella situazione che vive. Quali sono secondo te i suoi limiti e quali le sue risorse?

I suoi limiti sono sicuramente la passività, l’incapacità di scegliere sebbene non sia uno stupido e questo lo dimostra pienamente nella sua combattuta lotta di sentimenti tra Cinzia e Maria. Sulle risorse… forse è fin troppo buono.

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Domanda a Valeria Golino

Guardando il personaggio di Maria, portato all’emarginazione dal resto del paese, viene mente subito il personaggio femminile di Grazia del film di Respiro di Crialese. C’è qualche punto in comune effettivamente tra questi due personaggi?

Sicuramente sono due personaggi accomunati dal fatto che la gente li estromette per superstizione e malalingua dal contesto umano della propria realtà, ma non posso sentirmi io, personalmente, di accostarli eccessivamente dato il carattere grintoso e audace di Grazia e quello più incerto, spaventato e febbrile del personaggio di Maria.

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