Gruppo: Depeche Mode
Brano: Precious
Regia: Uwe Flade
Anno: 2005

La rivelazione
Meccanismi e ingranaggi si nascondono dietro la nostra pelle splendida.
Luna park del nuovo millennio. Nella casa degli specchi il corpo non è sempre riflesso nello stesso modo. Spesso è allungato, spesso è dimezzato. Nel nuovo parco dei divertimenti “Depeche Mode” gli specchi non deformano, ma ti rendono speciale: hanno la capacità di carpire il movimento.
Il cuore gira. Eppur si muove. Moltiplicato, eppure sempre lo stesso.

- Venghino, Signori venghino -
- Signori, ecco le vostre paure, ecco i vostri banali incubi.
Incomincia il viaggio -

Meccanismi e ingranaggi danno le vertigini. Nel nuovo Luna park è facile perdere la paura a discapito della solitudine.
Dopo la rivelazione, qualcosa è cambiato. Nel suo canto fragile Dave Gahan esprime l’essenziale solipsismo della scoperta. Il suo sguardo è raffinato. È mistico.
Le immagini superano la realtà in una visione digitalizzata di un nuovo Titanic o di un albero costruito in un deserto. Le immagini sono l’Oltre, sono il non-visibile: riescono ad orientare le percezioni di chi guarda dentro la fragilità rarefatta della canzone.

Lo splendore sonoro non supera la raffinatezza della visione. Magari ci si accorgesse sempre di tanta armonia mentre Gahan canta solo (Elvis docet, semper), in un universo di specchi, dove lui non è più riflesso, ma rappresenta l’ingranaggio che fa esistere il tutto.
Il rapporto immagini/cantato è espressa in questo videoclip in maniera equilibrata: mai come prima Dave canta per dare un suo senso. Garanzia della metafora mistica è la forza che rappresenta l’artista e l’imperturbabilità che dimostra di inserire nel suo canto.
La visione/il suono sono due principi base della tesi che la rivelazione del videoclip presenta: solo attraverso la visione di immagini simboliche i Depeche Mode riescono a completare il loro percorso rivelatore sonoro.
Fragile è la nostra casa degli specchi.
Prezioso è il gioiello che ci hanno regalato.

A cura di
videoclip :: No tags